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Vivere con i genitori e i fratelli è un problema? Vorresti essere più indipendente? Non preoccuparti, sei in buona compagnia: voglio aiutarti con piccoli consigli pratici. Leggi il testo per scoprirli.
Che cosa significa vivere con i genitori?
I conviventi sono le persone che, unite da un legame di parentela o da un vincolo stabile, vivono nello stesso alloggio per una scelta, non di opportunità, ma proprio per il legame affettivo che le unisce.
A volte, come nel mio caso, non si tratta di una scelta. Molti giovani, infatti, anche se volenterosi di allontanarsi dai genitori per ottenere più indipendenza, non hanno l’opportunità di farlo, perché non riescono a trovare lavoro o studiano ancora e quindi non possono permettersi di affittare, e ancor meno comprare, un appartamento.
Come hai potuto intuire, faccio parte di quella categoria di ragazzi che, nonostante voglia bene alla propria famiglia, vorrebbe possedere uno spazio per sé, dove poter decidere autonomamente.
Proseguendo ti racconterò la mia attuale vita e ti darò anche qualche consiglio che ti sarà molto utile.
Vivere da soli
A chi non è mai capitato di dire “non vedo l’ora di avere una casa tutta mia per decidere cosa fare!“? A me succede spesso, soprattutto ora che sto crescendo e sto concludendo il mio percorso di studi avvicinandomi sempre di più all’entrata nel mondo del lavoro.
A volte non è facile dover vivere con i genitori e i fratelli, che hanno esigenze e orari diversi. Man mano che si cresce nascono anche nuove necessità, per esempio, ho notato che mi piacerebbe molto invitare a casa mia i miei amici per una cena informale, ma non mi è possibile. Oppure, se dovessi fidanzarmi, sarebbe un problema far dormire a casa il mio ragazzo, perché, mia sorella divide la stanza con me. Insomma, per una cosa o per l’altra, la casa in cui vivo adesso non mi basta più, mi sta un po’ stretta.
Per questo, già dal quinto anno di superiori ho iniziato a fare qualche lavoretto. Prima davo ripetizioni a bambini e ragazzi, poi ho lavorato per un anno in un supermercato con un contratto per studenti che mi permetteva di lavorare un giorno a settimana, poi sono diventata hostess di fiera e attualmente, oltre a quello, faccio anche da supervisore durante gli esami online e da babysitter a due bambini di uno e quattro anni.
Tutti questi lavori mi hanno permesso di essere più indipendente, anche se poco, perché, chiaramente, non riesco ancora a pagarmi una casa e sono quindi costretta a vivere con i genitori.
7 lavori per essere più indipendente
Nel paragrafo precedente mi sono concentrata sul come organizzare la propria vita da studente che vuole vedere i suoi amici, divertirsi, ma anche lavorare per dipendere meno dai propri genitori. In questo paragrafo, invece, voglio concentrarmi sul darti dei consigli pratici per non vivere con i genitori.
So che per chi non ha una laurea non è sempre facile trovare lavoro, ma questi lavoretti sono abbastanza facili da ottenere, e io e i miei amici siamo così riusciti a guadagnare dei soldi senza rimanere indietro con lo studio.
- Babysitter e dogsitter: classico lavoro che non impegna per molte ore;
- Lavoro in un locale qualche ora a settimana: molto locali assumono studenti per le sere del weekend o per l’intera giornata del sabato e della domenica, basta solo cercarli;
- Lavoro come deliver: molti ristoranti e fast-food cercano ragazzi che possano consegnare le ordinazioni direttamente a casa dei clienti;
- Ripetizioni: c’è sempre qualcuno che ha bisogno di un aiuto con lo studio, dai bambini delle elementari fino ai ragazzi dell’università;
- Supermercati: molti, come Iper, assumono tramite contratti a chiamata, ovvero, quando hanno bisogno vi contattato e vi propongono delle date. A volte assumono anche in maniera fissa, permettendo di lavorare solo uno o due giorni nel weekend, ad esempio Bennet e Tigros;
- Tecnico di laboratorio: molte università consentono di lavorare come tecnici per supportare i professori universitari con i dispositivi elettronici. Solitamente bisogna dare una disponibilità minima settimanale;
- Hostess & Steward: sicuramente uno dei lavori più “semplici” da ottenere. Banalmente basta fare un colloquio, non troppo selettivo, e vieni assunto. Anche questo è un contratto a chiamata, quindi vengono proposte delle date e si dà la disponibilità che si preferisce.
Se qualcuno mi avesse detto che esistevano tutte queste opzioni per studenti universitari (qualcuno anche per i ragazzi delle superiori) avrei iniziato a lavorare prima, quindi, spero che questi consigli possano esserti utili per essere più indipendente dai tuoi genitori.
Organizzare il proprio tempo
Un aspetto molto importante per riuscire a gestire lavoro, università, faccende casalinghe, famiglia, amici, e in generale il divertimento, motivo principale per il quale lavoro, è sicuramente l’organizzazione.
Lo ammetto, non è sempre facile, ma una volta trovato un equilibrio, pianificare le tue giornate per riuscire a fare tutto, sarà una passeggiata.
Di seguito ti elenco alcuni consigli pratici che con me funzionano e che spero possano esserti utili:
- Prima di cominciare, procurati un foglio di carta e una penna o una matita (ti consiglio di utilizzare qualcosa di non tecnologico per la prima parte perché più facile e veloce e non è necessario essere precisi);
- Inizia a elencare tutto quello che devi portare a termine (ad esempio: festa di compleanno di Paola, esame di diritto, fare la lavatrice,…) e affianco a ogni evento/compito, indica la data;
- Una volta arrivati a questo punto è ora di iniziare a pianificare: segnati su un’agenda cartacea o digitale tutte le attività che devi fare in base alla data di scadenza (io ti consiglio di usare un’applicazione di to-do-list, ad esempio, TickTick; poi capirai perché);
- Ora arriva la parte difficile. Avrai notato che alcune attività non si esauriscono a un solo giorno della settimana ma devono essere svolte per un periodo più lungo. È il caso, ad esempio, dell’esame di diritto che ho citato precedentemente; è chiaro che la data della prova è una, ma bisognerà di certo prepararsi prima per sostenerlo. Cosa devi fare, quindi, per organizzarlo al meglio? Io parto segnando il numero delle pagine che devo studiare. Usando sempre l’esempio precedente dell’esame di diritto, se il professore ha già finito il programma, il numero di pagine sarà preciso, altrimenti, cerco di capirlo in base al numero di lezioni che mancano e alle pagine che in media spiega ogni volta (se sei in dubbio, ti consiglio di arrotondare per eccesso);
- A questo punto, a seconda di quanto sei in grado di studiare in un giorno, e in base alle attività già segnate in agenda, ricava il numero totale di giorni che hai a disposizione per preparare l’esame e dividi le pagine come ti è più congeniale. Ricordandoti di lasciare qualche giorno libero perché non sempre tutto va come deve andare;
- Prima ti ho consigliato di usare delle applicazione di to-do-list (ad esempio TickTick), questo perché è possibile avere sempre facilmente accesso alle varie attività giornaliere e poter spostare il giorno di esecuzione con un semplice click, cosa che non è possibile con un’agenda cartacea.
Essere più indipendente
Qualcuno potrebbe dire, “Ma perché tutta questa fretta di andarsene di casa? Si sta così bene serviti e riveriti…“. Vero, io sto bene con la mia famiglia, mi piace vederla, mangiare insieme a loro e anche litigarci, ma abbiamo ritmi diversi, priorità differenti e modi di vivere quasi opposti, ma soprattutto, non sono completamente libera di gestirmi la vita come voglio, cosa che sarebbe possibile se vivessi da sola o condividessi una casa mia con qualcuno.
Attualmente non ho l’autorità per prendere decisioni di rilievo anche se vorrei. È per questo che lavoro, è per questo che studio e cerco di apprendere quante più cose possibili per crearmi un futuro.
Non voglio un semplice lavoro, ma qualcosa che mi renda felice, che mi faccia alzare la mattina con il sorriso e addormentare la sera stanca ma orgogliosa e fiera di quello che ho fatto.
Io come te non ho la certezza che questo accadrà. Negli ultimi anni abbiamo imparato che da un giorno all’altro la vita può cambiare completamente; ci è stata tolta la certezza del futuro, ma la fame di vita è ancora forte dentro di me e non me la potrà mai togliere nessuno.
Come ha detto il professore morto nella tragedia di Ravanusa, Pietro Carmina, “Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi“. Non bisogna aspettare che le cose belle della vita accadano, ma cercare di farle realizzare impegnandoci al massimo.
Se ti interessa, qui puoi trovare l’intera lettera che ha scritto il professore.
E tu sei pronto a essere più indipendente?
Molti, una volta che lasciano casa e smettono di vivere con i genitori, si trovano di fronte a una miriade di responsabilità e doveri che all’inizio certamente spiazzano.
A volte condividere quest’esperienza con un amico o un’amica può aiutare, perché permette di condividere il peso delle responsabilità che derivano dall’indipendenza.
Quello che posso suggerirti è comunque di farti consigliare dai tuoi genitori quando andrai via di casa una volta trovato un lavoro. Loro sicuramente possono aiutarti sia per quanto riguarda le questioni burocratiche, sia per quanto riguarda la gestione della casa, e soprattutto, come supporto morale.
Pensateci bene prima di acquistare o affittare una casa propria; sicuramente non vivere con i genitori ha i suoi vantaggi, ma naturalmente comporta anche molti sacrifici e difficoltà.
Se ti va di leggere un articolo dedicato a questo tema, ti consiglio di leggere questo: Andare a vivere da soli: come capire se sei davvero pronto.
In conclusione, spero che la mia esperienza possa farti sentire meno solo/a e che i consigli su un possibile lavoro da svolgere mentre si studia possano aiutarti ad essere più indipendente.
E ricordati sempre: otterremo un lavoro che ci rende felici, otterremo la nostra indipendenza.
Consigli di lettura sul tema “come essere più indipendente”
Ecco quattro libri che puoi leggere per approfondire il tema dell’indipendenza che possono esserti utile nel momento in cui smetterai di vivere con i genitori.
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Sono Eleonora, una studentessa energica di 22 anni diplomata al liceo linguistico e attualmente studentessa di Marketing all'Università degli studi Milano-Bicocca.








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