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Domande come “È normale che si comporti così?
Gli piaccio abbastanza? Può essere la persona giusta per me?
Le cose stanno andando davvero bene o è solo una mia impressione? Sarà felice?” possono trasformarsi molto in fretta in paranoie all’interno del contesto sbagliato.
Ecco come capire se sono domande legittime o paranoie e come comportarsi.
Quando si parla di paranoia? Definizione e significato
Quando si è all’interno di una relazione alla quale si tiene, è normale avere qualche preoccupazione.
L’uomo, dato il suo caratteristico quanto fondamentale bisogno di appartenenza, tende a notare maggiormente dettagli e indizi di natura sociale quando questo bisogno viene minacciato.
È quindi naturale quando si ha accanto una persona per noi importante avere qualche piccola ansia e paranoia che ci può spingere ad avere dei dubbi, che però possono anche portare a un miglioramento personale e del rapporto se vissuti in maniera sana.
La domanda però sorge spontanea: quand’è che una innocente preoccupazione che le cose vadano bene diventa una paranoia esagerata? E come evitarlo? Questa definizione verrà trattata meglio nei prossimi paragrafi.
Ciò che guida questi pensieri è la volontà che la relazione si mantenga stabile e positiva e che l’interesse rimanga vivo da entrambe le parti, ma non sempre essi portano ad uno sviluppo positivo.
Quindi quando parliamo di paranoia da intendersi nella sua connotazione patologica? E qual è il suo significato?
Il significato comunemente inteso di disturbo di personalità paranoide è legato ad una diffidenza profonda e indiscriminata, in questi casi si tende infatti a dubitare di chi ci sta intorno anche in assenza di reali segnali di minaccia.
Questo significato di paranoia applicato in ambito amoroso e relazionale comporta quindi un sospetto costante nei confronti del partner e sfiducia ingiustificata, tale che può portare a fissazioni e manie di controllo.
Quali sono i sintomi della paranoia e come riconoscerli
La paranoia rappresenta un problema all’interno della relazione; infatti, essa si presenta come un motivo di discussione ricorrente, in quanto il soggetto paranoico tende a riconoscere minacce in tante piccole cose che possono anche essere banali.
Dettagli che con molta probabilità rappresentano preoccupazioni infondate, ma che nella visione di chi ne soffre sono tanto reali quanto pericolose.
Può essere un semplice messaggio mal interpretato, o qualsiasi gesto o parola che venga distorto come spiegazione e conferma a tutti i suoi dubbi e paranoie.
Ma quali sono i sintomi, o meglio i segnali, che possono aiutarci a capire se le preoccupazioni che pensiamo essere innocue e giustificate siano davvero tali o piuttosto stiano diventando paranoie ossessive?
Come già detto la caratteristica principale di una personalità che si possa dire paranoica è la sfiducia generalizzata verso chiunque ci sia in qualche modo vicino.
Tutti vengono percepiti come minacciosi e con cattive intenzioni verso la propria persona, in particolare nella relazione si pensa che il partner abbia l’obiettivo di ferirci e che perciò non possiamo fidarci di lui/lei. Da ciò nasce il sospetto e la diffidenza.
Un altro sintomo è quello di fare molta fatica a distinguere le proprie sensazioni e impressioni da ciò che è la realtà oggettiva. A volte può comportare addirittura deliri e allucinazioni, che si presentano in forma realistica e verosimile, e per questo molto difficili da riconoscere.
Molto comuni sono poi sintomi di ipervigilanza, e di conseguenza l’iperattivazione, nel caso qualcosa attiri l’attenzione, soprattutto se insolito o sospetto. Queste condizioni mantengono l’individuo in stato di allerta continuo, il che può provocare anche ansia.
Spesso associati a questo disturbo vi sono anche la scarsa empatia, ma più precisamente la difficoltà nel mettersi nei panni dell’altro; il pessimo umore, che può essere correlato a depressione o episodi di rabbia ed isolamento sociale, di frequente causato dal pensiero paranoico.
A cosa possono portare ansia e paranoia, cosa vogliamo evitare
Tutti questi fattori rappresentano un campanello d’allarme a un problema che deve essere affrontato seriamente e con cautela quando si presenta. Questo perché si tratta di una problematica non indifferente, nonché difficile da superare.
La paranoia è caratterizzata da molti fattori critici, in particolare due degli aspetti più comuni delle personalità paranoidi sono decisamente rischiosi se si presentano insieme.
Difatti, la difficoltà a vedere le cose dalla prospettiva altrui e la difficile distinzione tra ciò che è reale e ciò che si percepisce finiscono per rafforzarsi a vicenda, creando un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.
Il soggetto che presenta queste difficoltà infatti, vedendo un dettaglio che per qualsiasi ragione lo insospettisce, non riesce a riconoscerlo per quello che è realmente, ma lo classifica come sospetto e preoccupante, senza possibilità di rivedere la propria opinione.
Questo poiché, anche una volta chieste e ottenute delle spiegazioni ragionevoli dal partner, nell’impossibilità di mettersi nei suoi panni, egli non riesce ad avere fiducia nelle giustificazioni che gli vengono fornite.
Per quanto lo riguarda, la sua percezione e le sue sensazioni, e con esse il suo mondo interiore, corrispondono perfettamente alla realtà in cui è immerso (mondo esterno).
I pensieri paranoici possono svilupparsi su due fronti molto diversi in base a determinati fattori, evolvendosi possono tramutarsi in sentimenti di ostilità e rabbia, oppure, in modo diametralmente opposto, in depressione e ansia.
Quale delle due strade intraprenda il pensiero è definito anche da aspetti caratteriali, ma in nessun caso positivamente. Soprattutto nell’eventualità in cui sopravvenga un disturbo di ansia o depressione, esso può portare ad una scelta di isolamento sociale.
Inoltre, ciò potrebbe alimentare un fenomeno circolare poiché conferma i pensieri di sfiducia nei confronti del partner.
Come uscirne? Test e soluzione alla paranoia
Per quanto però la paranoia sia difficile da affrontare, non è impossibile. Ci sono infatti diversi modi in cui ci si può lavorare una volta che si sviluppa la consapevolezza di avere bisogno di aiuto.
Sicuramente il primo passo è riuscire a chiedere aiuto a chi ci sta accanto, che può essere parte della nostra famiglia o del nostro gruppo di amici, ma è fondamentale condividere in primis questi sentimenti con il proprio partner, che è direttamente coinvolto nella problematica.
La comunicazione e il confronto sono gli aspetti cardine di una buona relazione, e di fronte a sentimenti di questo tipo è assolutamente necessario potersi aprire e parlare senza filtri di come ci si sente e cosa si prova in determinate situazioni, anche se, come in questo caso, possono non essere del tutto positive o facili da affrontare.
Queste conversazioni non vanno certo prese alla leggera, ma se gestite nel modo giusto e trattate nella più completa onestà e con le giuste intenzioni, possono portare a qualcosa di produttivo. Il partner può ad esempio proporsi o chiedere quali cambiamenti potrebbero aiutare il soggetto paranoico, entro limiti ragionevoli e nel rispetto della propria libertà.
Confrontandosi con altre persone si può capire meglio il tipo di aiuto di cui si può aver bisogno. Si può testare il livello di paranoia, ad esempio chiedendo a qualcuno di ascoltare i propri pensieri e percorsi mentali e dire se li trovano comprensibili e condivisibili.
Un altro test è chiedersi quali sono gli effetti concreti che hanno i pensieri paranoici sulla nostra vita, cercando di elencarli, in modo tale da capire se e in che modo la condizionano.
Nel caso ti servano maggiori conferme, il Servizio Italiano di Psicologia Online mette a disposizione sul proprio sito un test sulla paranoia gratuito.
La soluzione migliore e maggiormente efficace è sicuramente la terapia, soprattutto nel caso in cui ci si riconosce a pieno nella patologia e nel profilo di una persona paranoica e non si riesce a superare i propri problemi relazionali solo confrontandosi con il partner.
La fine delle paranoie mentali: 10 segnali che hai una relazione sana
Mantenere una relazione non è quasi mai semplice, e problemi come la paranoia possono complicare ulteriormente le cose, ma se gestiti nella maniera giusta possono garantire una relazione sana ed equilibrata, nonché felice.
Quali sono quindi i segnali che stiamo vivendo una relazione sana? E che possiamo smettere di preoccuparci e farci paranoie mentali, e magari iniziare a viverla con un po’ più di serenità?
Ecco qui 10 segnali indicativi di una relazione equilibrata e positiva sia per noi che per il nostro partner, e allo stesso tempo aspetti su cui si può lavorare se ci si accorge della loro carenza.
1. Rispetto
Il primo elemento base di una relazione è il rispetto, infatti senza di esso il rapporto non potrà mai essere paritario, e soprattutto salutare.
La relazione dovrebbe essere un luogo nel quale ci si sente al sicuro e apprezzati, e senza rispetto ciò non è lontanamente possibile. Al contrario, la situazione può diventare molto negativa e presentare anche dei risvolti tossici e problematici per la persona sminuita, che potrebbe finire con il presentare ansie o perdere la propria autostima.
2. Fiducia
Un’altra caratteristica assolutamente imprescindibile è la fiducia, elemento portante che permette la stabilità e la tranquillità di entrambi i partner, che altrimenti rischiano di incorrere in ansie e paranoie mentali.
3. Comunicazione
Abbiamo già parlato anche della comunicazione, fondamentale per affrontare i problemi e i fraintendimenti che inevitabilmente sorgono nel corso del tempo.
È importante poter essere sinceri e parlare di ciò che ci turba, in modo tale da risolvere i drammi prima che questi si complichino ulteriormente.
4. Empatia
Anche l’empatia si presenta come un elemento che caratterizza un buon rapporto, in quanto permette la comprensione profonda dei sentimenti del proprio partner, rendendo più forte la connessione e il legame che li unisce.
5-6. Apprezzamento e interesse
Apprezzamento e interesse rappresentano segnali d’affetto che aiutano a farci sentire bene in un rapporto. L’apprezzamento porta soddisfazione e gratitudine, nonché un miglioramento della propria autostima, aspetto molto importante.
Allo stesso modo l’interesse dimostrato dal partner per ciò che facciamo o pensiamo (come il semplice chiedere un’opinione) ci fa sentire rilevanti e che il nostro punto di vista conti.
7. Reciprocità
Per parlare di relazione in quanto tale è poi ovviamente necessario che vi sia reciprocità, e non solo nell’interesse, ma in tutti gli aspetti della relazione, che deve essere un dare e un ricevere.
8. Flessibilità
La flessibilità serve a trovare un equilibrio nella coppia, all’interno del quale entrambi si sentano a proprio agio. Un ambiente in cui ogni tanto si facciano volontariamente dei sacrifici per il bene comune, senza che questo debba diventare una colpa per l’altro.
9. Confini
È quindi fondamentale stabilire e rispettare i reciproci confini, dettati dalla propria libertà personale e dal pensiero dei due partner, che possono decidere di comune accordo come gestire la relazione, pur sempre rimanendo onesti e dicendo apertamente ciò che avrebbero bisogno per stare bene.
10. Crescita
Infine, in una relazione sana, è naturale che vi sia spazio per una crescita personale e per un miglioramento continuo, che con l’aiuto del partner, può essere produttivo e positivo per entrambi.
Consigli per la lettura: ritrovare la propria esperienza
Se vuoi approfondire l’argomento e vuoi sentirti meno solo/a, questa lettura fa al caso tuo: Il piccolo paranoico, di Bernardo Paoli, presenta una serie di dialoghi tra un terapeuta e un suo paziente alle prese con ansie e paranoie.
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Facci sapere nei commenti cosa ne pensi e quali sono gli elementi fondamentali in una relazione più importanti per te.
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