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Hai mai sentito parlare di ghosting? E di orbiting?
Sono tra le tecniche di manipolazione mentale più diffuse all’interno delle relazioni ma purtroppo non sono le uniche.
Tranquillo, oggi non ne faremo una lista. Se sei qui è perché sei interessato al fenomeno dell’hoovering, per pura curiosità o perché credi di esserne vittima.
In questo articolo chiariremo cosa si intende quando si parla di hoovering, come riconoscere e come si comporta un hoover, quali sono i principali rischi di questa subdola manipolazione affettiva e infine daremo qualche consiglio su come evitare di esserne vittima o come uscirne.
Mi raccomando, rimanere informati è importante… prevenire è meglio che curare!
Una declinazione del disturbo narcisistico: cos’è l’hoovering
Il termine “hoovering” non è casuale, deriva infatti dalla famosa marca di aspirapolvere inglese “hoover” e riprende il meccanismo di risucchio dell’elettrodomestico.
Come quest’ultimo risucchia la sporcizia da terra, l’hoovering è una tecnica manipolatoria, utilizzata da chi ha un disturbo narcisistico, che tende a inghiottire e trascinare la vittima in una situazione, il più delle volte in una relazione sentimentale ma può riguardare anche contesti familiari e professionali, da cui ci si era allontanati faticosamente.
Perchè un narcisista fa hoovering?
La maggior parte delle volte, chi ha un disturbo narcisistico utilizza questa subdola tecnica per appagare il proprio ego, attirando l’attenzione della vittima e ristabilendo il controllo su di essa attraverso espedienti emotivi, ricatti psicologici e sottili tecniche manipolatorie.
L’ex partner è quindi considerato, da chi ha un disturbo narcisistico, come una fonte di approvvigionamento per la propria autostima e viene sfruttato per rafforzare l’immagine di sè.
Chi tende a mettere in atto tecniche di manipolazione affettiva, infatti, la maggior parte delle volte, non ha un reale interesse nei confronti della relazione ma si concentra nel far ricadere l’attenzione e il pensiero della vittima sulla sua figura, accontentandosi anche di risposte negative.
Andiamo ora a capire meglio come si comporta un hoover e quali sono i rischi di questa manipolazione affettiva.
Come riconoscere un narcisista: il profilo dell’Hoover
La parte più complicata di avere una relazione con un narcisista è forse quella in cui si riesce a dirgli addio. È vero, ci si sente sollevati nell’essersi svincolati da quel senso di oppressione e di perdita della propria libertà.
Percepire ormai come lontana una relazione tossica in grado di prosciugare le proprie energie e rendersi conto di poter riacquisire, finalmente, una salute psicofisica che da tempo era stata ignorata e addirittura calpestata.
Eppure, è proprio in questa fase che emergono sia la consapevolezza di aver ceduto parte di sè e della propria vita a una figura sadica e manipolatoria, che il senso di fallimento e delusione nel non essersi accorti in tempo della piega che stava prendendo la relazione.
Ma è nel momento in cui si supera questa fase delicata e si ricomincia ad avere una vita normale che l’ex partner mette in atto il suo sadico gioco e torna a farsi vivo, rischiando di farti ricadere nel vortice manipolatorio da cui ci si era, da poco, liberati.
le fasi della relazione
È bene conoscere le fasi relazionali di chi soffre di un disturbo narcisistico , in modo da avere un quadro più completo e un contesto più ampio in cui inserire questo fenomeno:
Partendo da un rapido presupposto secondo cui un narcisista è incapace di tollerare le ambiguità e riduce ogni giudizio a estremi di un concetto, la prima fase che viene instaurata col proprio partner è quella dell’idealizzazione, in cui la vittima viene sommersa da apparente amore incondizionato, viene adorata e, appunto, “idealizzata” (vedi fenomeno sul “love bombing”) .
Segue la fase della svalutazione, in cui si passa da un estremo all’altro e il narcisista arriva a evidenziare ed esasperare solo gli aspetti negativi del partner, creando in esso forte senso di disagio e spazzando via quell’idea di amore puro e sincero che sembrava inizialmente aver trovato spazio all’interno della relazione.
Attenzione però, il narcisista non è stupido!
È consapevole del rischio che comporta questo suo comportamento e tenderà a mostrarsi sporadicamente pentito, a esternare intermittenti dimostrazioni d’amore, così da tenere agganciata la vittima e procedere col proprio gioco manipolatorio.
Lo scopo è sempre quello, avere il controllo sul partner, sentirsi più forti e nutrire il proprio ego.
È proprio quando viene meno questo continuo approvvigionamento che il narcisista passa alla fase dello scarto, chiude la relazione e abbandona la vittima, spesso senza alcun chiarimento.
Queste fasi non hanno una durata prestabilita o ricorrente, possono durare settimane, mesi o addirittura anni ed è infatti anche dopo anni che il carnefice può tornare a bussare alla porta e mettere in atto l’hoovering
Esempi di hoovering
I modi in cui i narcisisti si ripalesano e mettono in atto questa tecnica manipolatoria sono molteplici e vanno dai più banali ai più ingegnosi.
- Semplici messaggi improvvisi (es. ciao, come stai? Ti pensavo). Servono per far ricadere il pensiero della vittima sull’hoover, che in questo modo torna al centro dell’attenzione.
- Messaggi di falso pentimento e false promesse per il futuro. (es. Ciao, so di aver sbagliato e di averti fatto soffrire, prometto che sarò una persona migliore).
Spesso questa tecnica viene accompagnata da promesse di ogni genere, come il fatto di essere disposti ad andare in terapia o di assecondare qualsiasi richiesta della vittima. - Messaggi che fanno leva sul senso di colpa (es. Da quando ci siamo lasciati ho iniziato a bere…mi sento male).
Spesso includono anche altri familiari, la maggior parte delle volte i figli ( es. torniamo insieme per i bambini, loro soffrono se stiamo lontani). - Messaggi apparentemente inviati per errore e poi cancellati (es Ei, ci vediamo per le 10). Qui esce tutto il narcisismo patologico dell’hoover che cerca di far ingelosire la vittima.
- Messaggi che riguardano eventi futuri (es. ciao, ho visto che settimana prossima esce quel film di cui parlavamo spesso, ti va di andarlo a vedere insieme?).
- Messaggi in cui il narcisista torna a fare love bombing (es. da quando ci siamo lasciati ho capito che come te non ne troverò mai un’altra. Sei speciale).
Queste sono solo le principali tecniche che possono essere messe in atto ma ovviamente i modi per ricontattare qualcuno al giorno d’oggi sono infiniti.
Per questo motivo è bene stare sempre attenti e sapere quali sono i rischi di cadere in questa trappola.
Tira e molla: i rischi dell’hoovering
Non è un caso se l’hoovering è un fenomeno sempre più diffuso; è una tecnica di manipolazione affettiva subdola e cinica che fa forza sull’ingenuità e le debolezze della vittima.
Cadere in questa trappola non è sinonimo di stoltezza, ci vuole poco per farsi ingannare e aprire la porta nuovamente a chi ci ha fatto soffrire in passato, soprattutto se quest’ultimo si ripresenta dopo tanto tempo e sembra essere finalmente cambiato.
Spesso, purtroppo, chi cade in questa trappola rischia di cascare nel loop del cosiddetto “tira e molla”; da cui è davvero complicato uscire.
L’impatto emotivo e psicologico che questa manipolazione ha sulla vittima può annebbiare la ragione e far diventare, chi la subisce, una preda perfetta.
Cadere nel loop del tira e molla può avere conseguenze importanti sia per la vittima che chi le sta accanto e può generare:
- 1.Confusione. La vittima potrebbe non capire più cosa sia giusto o sbagliato e questo la potrebbe condurre a sottostimare la pericolosità della situazione e a cedere alle adulazioni dell’Hoover.
- 2.Sensi di colpa. L’hoover gioca molto su questo sentimento per mantenere il controllo della vittima, tentando di farla sentire sbagliata e colpevole per tutto ciò che è accaduto all’interno della relazione.
- 3.Stati d’ansia e di depressione. Un tira e molla troppo prolungato può portare la vittima ad accusare stati di stress emotivo che nei peggiori dei casi possono portare alla depressione.
- 4. isolamento.Spesso chi soffre di un disturbo narcisistico tende a isolare la vittima da amici e parenti. Questo è molto pericoloso, poichè non poter contare su nessuno al di fuori della relazione, rende la vittima ancora più vulnerabile e dipendente dal narcisista.
- 5. Sofferenza emotiva e psicologica. entrare nel meccanismo del tira e molla porta la vittima a pensare di non poter fare a meno dell’hoover e questo aumenta la probabilità di ricadere nella trappola e compromettere ulteriormente la propria salute fisica e mentale.
- 6.Difficoltà nel relazionarsi nuovamente. La paura di ricadere nuovamente nel fenomeno dell’hoovering può causare alla vittima difficoltà nel fidarsi di futuri partner con conseguente incapacità di superare il trauma subito.
Ovviamente queste sono le principali conseguenze che può avere questo fenomeno ma nei casi più critici, entrare nel circolo vizioso del tira e molla con un narcisista può portare a instaurare rapporti altamente tossici che, troppo spesso, aprono la porta a episodi violenti, e nei migliori dei casi a battaglie legali estenuanti… meglio starne alla larga!
La manipolazione affettiva: come uscirne
Indubbiamente uscire dalla manipolazione affettiva è un processo delicato e per nulla banale.
Per poterlo fare è bene ricordare cosa abbiamo detto all’interno di questo articolo: chi soffre di un disturbo narcisistico non è davvero interessato al benessere della relazione ma la sfrutta per soddisfare i propri bisogni egoistici e per poterlo fare ha bisogno del totale controllo sul partner.
Per poter mettere i bastoni fra le ruote del/lla manipolatore/rice e potersi allontanare da lui/lei è indispensabile smettere di assecondare i suoi sadici tentativi di dominazione, non rispondere a nessuna forma di contatto e ascoltare più se stessi e i propri bisogni.
Cercare di cambiare un narcisista, credendo probabilmente alle sue sporadiche promesse di cambiamento, rischia solamente di alimentare la percezione di controllo che lui ha sul partner e sulla relazione.
Spesso l’indifferenza e la capacità di non cadere nelle provocazioni sono la chiave per ritrovare quella autostima e quella forza che possono aiutare a uscire da una situazione di manipolazione affettiva.
E se dovesse farsi nuovamente vivo?
Proteggiti, elimina ogni contatto con chi ti ha fatto soffrire e non dimenticarti quello che hai passato.
Circondati di persone che tengono a te e che conoscono la tua esperienza, questo ti aiuterà a non sentirti sola/o. Ricordati la forza che hai avuto nel superare quella relazione così tossica e malsana.
Chiedi aiuto; può essere molto utile intraprendere un percorso psicoterapeutico che aiuti a riconoscere e gestire le proprie emozioni.
Ricorda sempre che la miglior difesa è la conoscenza: informarsi e riconoscere le tecniche di manipolazione può aiutare a difendersi e a costruire relazioni sane e consapevoli.
Infine, fai ciò che ti fa star bene e soprattutto non illuderti che questa volta possa funzionare davvero.
Se non sai a chi rivolgerti, puoi trovare qui la pagina Faceebook di Chiara Nardone, psicologa psicoterapeuta che si occupa di vari ambiti, tra cui quelli legati ai problemi di coppia.
Lettura che potrebbe esserti utile
Se sei interessato ti consiglio di leggere questo libro che può aiutarti nel tuo percorso di guarigione grazie ai suoi consigli pratici su come allontanarsi dai narcisisti e dalle relazioni tossiche.
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Studente universitario, per adesso. Aspirante imprenditore nell'ambito del marketing e della vendita. Se mi stai leggendo dopo il 2030, ho fatto un buon lavoro.
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