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Quando si parla di amore, siamo abituati a pensare ad un sentimento che si genera nel cuore, così come hanno cantato per secoli i più grandi poeti della letteratura italiana e internazionale. Ma è davvero così?
Negli ultimi decenni, studi di neuropsicologia hanno dimostrato che il vero protagonista di questa esperienza travolgente è il cervello.
Infatti, è nell’intricata rete di neuroni e connessioni sinaptiche della mente che l’amore prende forma, si modifica e diventa molto spesso anche una dipendenza.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio cosa avviene nel cervello di un innamorato: dalla liberazione di neurotrasmettitori, alla modulazione delle aree cerebrali coinvolte, sveleremo tutti i segreti della chimica dell’amore.
1. Cos’è la chimica dell’amore?
L’espressione chimica tra due personeviene spesso usata per esprimere tutte quelle situazioni in cui due persone condividono un legame vero e sembrano fatte apposta per stare insieme.
Apparentemente, può sembrare una semplice metafora di uso comune, ma in realtà una scienza sottostante ai legami affettivi esiste davvero!
Si usa, infatti, questo termine per riferirsi a tutti i processi neurologici, biochimici e ormonali che si verificano nelle nostre aree neurali quando ci innamoriamo.
E’ una complessa interazione di sostanze chimiche che coinvolge tutta una serie di neurotrasmettitori e aree cerebrali che portano alla nascita delle sensazioni di desiderio, eccitazione e piacere che esperiamo quando siamo attratti da qualcuno.
Ovviamente non siamo tutti uguali: come tutto ciò che riguarda l’essere umano, anche la chimica dell’amore può variare in base agli individui, ma anche in base alle diverse fasi di una relazione.
Questa non è una cosa negativa: infatti il suo mutamento permette di cambiare i sentimenti che proviamo nei confronti del nostro amato, da semplice infatuazione ad amore vero e duraturo, rendendo ogni storia unica.
Andiamo a vedere nel dettaglio, come avviene la magia dell’innamoramento.
2. Neurotrasmettitori: dopamina e serotonina
I neurotrasmettitori sono delle sostanze chimiche presenti nel nostro cervello, che innescano tutta quella serie di emozioni che proviamo quando siamo innamorati.
I principali neurotrasmettitori coinvolti nell’amore sono i seguenti.
Dopamina
La dopamina è senza dubbio la protagonista di tutti i processi chimici dell’amore.
È conosciuta come il neurotrasmettitore del piacere, del desiderio e della ricompensa e per questo motivo ed è indispensabile e fondamentale quando siamo innamorati.
Avete presente le cosiddette farfalle nello stomaco? ovvero quella sensazione di euforia e felicità che si prova quando siamo con la persona che amiamo?
Questo neurotrasmettitore è proprio il responsabile di tale sensazione.
Infatti, durante la prima fase di innamoramento, il cervello rilascia livelli elevati di dopamina, che viene prodotta sia quando doniamo amore al nostro partner, sia quando lo riceviamo.
Questa sostanza è coinvolta anche nell’apprendimento associativo: inizialmente viene rilasciata solo al momento dell’eccitazione, ma quando la presenza dell’amato viene associata a sensazioni di benessere e felicità, le nostre aree neurali la rilasciano anche in previsione di un bacio o un abbraccio della persona amata.
Questo genera una sorta di “condizionamento” emotivo, in cui diventiamo sempre più attratti dalla persona che ci fa provare queste sensazioni positive.
La dopamina non è solo importante nell’innamoramento, ma anche nel sesso: il cervello rilascia questa sostanza in risposta a stimoli come il contatto fisico e il raggiungimento dell’orgasmo, creando soddisfazione e gratificazione sessuale e rinforzando il desiderio di fare sesso in futuro.
Serotonina
La serotonina è un neurotrasmettitore con un ruolo importantissimo nella modulazione delle emozioni, della felicità e del buonumore.
Se viene rilasciata in livelli adeguati, contribuisce a generare benessere e appagamento
In particolare, quando siamo innamorati, il rilascio di questa sostanza è stimolato e quindi aumenta, riducendo ansia e stress e creando una sensazione di calma e soddisfazione.
Tuttavia, è importante sottolineare che questo neurotrasmettitore è direttamente collegato alla dopamina: alti livelli di questa sostanza sono associati alla diminuzione di serotonina.
Questo è un problema: nelle prime fasi dell’innamoramento (quando la dopamina è molto alta), la serotonina si abbassa notevolmente, toccando gli stessi livelli dei pazienti affetti da disturbi ossessivi.
Non è un caso se, in questa fase, il partner diventa una sorta di “ossessione” a cui pensiamo costantemente e a cui cerchiamo in ogni modo di stare accanto.
Inoltre, livelli eccessivamente bassi di serotonina influenzano negativamente il nostro stato emotivo, generando ansia e tristezza e compromettendo la nostra relazione.
Ossitocina e vasopressina
L’ossitocina è un ormone e neurotrasmettitore associato alla connessione emotiva e all’intimità tra due individui.
E’ definita l’ormone dell’abbraccio o dell’amore perché quando siamo innamorati, basta un semplice tocco per stimolare il rilascio di ossitocina.
Si tratta di una sostanza in grado di influenzare il comportamento di coppia, aumentando la fiducia e la coesione con il partner, oltre che il benessere emotivo durante l’interazione sociale.
È quindi essenziale nella relazione, in quanto accresce la sensazione di coesione e vicinanza tra due individui, rafforzando così il loro legame.
Molto simile a quello dell’ossitocina è il ruolo della vasopressina, anch’essa incaricata di aumentare l’attaccamento emotivo con il partner.
Essa viene prodotta in risposta a stimoli sociali, ma anche sessuali, promuovendo l’intimità e la monogamia: livelli più alti di vasopressina sono associati a maggiore impegno e fedeltà nei confronti del partner, mentre livelli più bassi generano minore stabilità nelle relazioni amorose.
3. Dove risiede l’amore? ipotalamo e aree del cervello
Studi svolti con strumenti di neuroimaging hanno permesso di scovare delle vere e proprie aree cerebrali associate al sentimento dell’amore.
Tutte queste fanno parte del cosiddetto cervello emotivo.
In primo luogo, dobbiamo parlare dell’area dell’ipotalamo che è la responsabile del rilascio di dopamina, ossitocina e vasopressina, gli ormoni, che come detto precedentemente, hanno un ruolo chiave nel sentimento amoroso.
Attraverso queste sostanze, quest’area promuove calma e benessere e diminuisce lo stress quando siamo con il nostro partner. E come possiamo immaginare, provare piacere di stare con la persona che amiamo è fondamentale per mantenere una relazione sana e duratura!
Inoltre, regola il desiderio sessuale attraverso la produzione di ormoni sessuali come gli estrogeni e il testosterone, che influenzano la libido e contribuiscono alla ricerca di comportamento sessuale.
Possiamo dire che quest’area costituisca la componente erotica dell’amore: Diversi studi, hanno dimostrato che essa è attiva con l’eccitazione sessuale e con i sentimenti di amore “romantico”, ma non lo è con l’amore materno.
Ad avere un ruolo fondamentale nella sfera sessuale sono anche l’insula e il corpo striato.
L’insula è una regione cerebrale coinvolta nella percezione delle sensazioni fisiche associate all’amore (calore, farfalle nello stomaco, tachicardia) ed è attiva quando proviamo delle emozioni intense, come l’eccitazione.
Il corpo striato, invece, si attiva quando svolgiamo delle attività piacevoli e gratificanti con il partner, come abbracci, baci e intimità sessuale.
Nel corpo striato avviene anche un rilascio di dopamina che aumenta la sensazione di benessere e rafforza il legame con il partner.
Infine, è importante citare anche l’amigdala, una regione coinvolta nella regolazione delle emozioni e nella generazione di risposte istintive.
Essa si attiva quando siamo in presenza del partner e durante i momenti di intimità, influenzando la percezione delle esperienze e le nostre risposte emotive.
L’amigdala, poi, è legata ai ricordi, in particolare, immagazzina quelli inerti all’amore e consolida nella mente le esperienze positive vissute con il partner.
4. Cervello e dipendenza affettiva
L’amore genera spesso gli stessi sintomi della tossicodipendenza: insonnia, ansia, astinenza, ma anche eccitazione, iperattività ed ebbrezza.
Questi effetti sono dovuti al fatto che tutti i neurotrasmettitori di cui abbiamo parlato precedentemente, sono gli stessi che entrano in gioco anche nelle persone sotto effetto di sostanze stupefacenti.
Incredibile vero?
In particolare, il rilascio di dopamina provoca un effetto di euforia simile a quello dell’assunzione di cocaina e eroina.
L’ossitocina e la serotonina, invece, generano una sensazione di benessere, simile proprio a quella che hanno le droghe sulla mente di un dipendente.
L’ossitocina genera inoltre una dipendenza che può portare a comportamenti possessivi e gelosi, paragonabili ai sintomi di astinenza associati alla dipendenza da droghe.
Questa dipendenza, in entrambi i casi, può portare a depressione e ansia e danneggiare in maniera irreparabile la vita delle persone coinvolte.
In generale, l’argomento della dipendenza affettiva va oltre il cervello, ed è davvero molto complesso.
Per questo, se sei interessato a scoprire di più sulla dipendenza affettiva e conoscere tutto il mondo che c’è intorno a questo fenomeno, ti consiglio di leggere un articolo presente su questo blog: Dipendenza affettiva: sintomi, test e come sconfiggerla
Questo articolo ti permetterà di scoprire sia i sintomi delle persone che soffrono di dipendenza affettiva, ma anche come uscire da questo loop che sembra interminabile.
In conclusione, possiamo dire che grazie alla neuroscienza siamo consapevoli che l’amore non è solo cuore, ma è un’interazione complessa tra mente, cervello e corpo.
Capire i meccanismi neurali sottostanti all’amore è molto utile per comprendere come avvengono le relazioni umane e per permettere la nascita di nuovi studi che ci consentano di coltivare connessioni più profonde e significative.
Ovviamente, nonostante le evidenze scientifiche, bisogna sempre tenere a mente che l’amore è un’esperienza unica, che non potrà mai essere totalmente spiegata, perchè va oltre la razionalità e prescinde da tutti gli studi che possono essere svolti.
Nonostante la scienza continui a progredire e gli strumenti per condurre ricerche siano sempre più sofisticati, l’amore rimarrà sempre uno dei misteri più affascinanti e uno dei poteri più forti che agiscono nel nostro cervello.
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Se vuoi approfondire l’argomento della chimica dell’amore, ti consiglio di leggere questi libri e lasciare un commento quando lo farai!
Amante dei viaggi e del buon cibo, non so stare ferma perchè ho sempre voglia di esplorare posti ed imparare cose nuove.
Vedo il bello in ogni cosa e vivo la mia vita come se fosse una serie tv.
(ah, a volte studio anche all'Università)
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