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Il tuo stile di attaccamento influenza le tue relazioni e capirne le caratteristiche può aiutarti ad evitare una rottura definitiva. In questo articolo ti aiuterò a capire qual è il tuo, come si è sviluppato e ti fornirò dei consigli per favorire relazioni serene. Ma, prima di definirli, vediamo brevemente qual è la loro storia.
Stile di attaccamento: di cosa si tratta?
Prima di entrare nel dettaglio degli stili di attaccamento, è bene dire che questi sono stati identificati con la Teoria dell’attaccamento, formulata dallo psicologo britannico John Bowlby. Egli elaborò, nella seconda metà del secolo scorso, questo modello psicologico in grado di descrivere il modo in cui formiamo durature connessioni psicologiche con gli altri, chiamate appunto attaccamenti.
Lo stesso Bowlby ha quindi individuato 4 stili di attaccamento (sicuro, insicuro-ansioso, insicuro-evitante, disorganizzato), ciascuno dei quali si forma nei primi anni di vita e il cui sviluppo dipende dalla percezione di diversi fattori, tra cui la protezione, la qualità delle cure e il supporto ricevuti dai propri caregivers.
Infatti, si presenta un attaccamento:
- insicuro, se questi erano poco presenti e i propri bisogni rimanevano insoddisfatti;
- sicuro, se son stati forniti protezione e un adeguato supporto emotivo.
Vuoi capire cosa caratterizza ciascun stile di attaccamento e quale potrebbe essere il tuo? Bene. È arrivato il momento di approfondire insieme l’argomento.
I 4 stili di attaccamento nel dettaglio
1. Stile di attaccamento sicuro
Se hai uno stile di attaccamento sicuro:
- sei indipendente;
- sei a tuo agio nelle relazioni intime;
- sai comunicare apertamente le tue emozioni;
- riesci a costruire una connessione empatica;
- ti fidi della persona amata;
- non temi feedback negativi;
- hai confini personali definiti.
Grazie a queste qualità riesci a garantire un’aperta e onesta comunicazione dei sentimenti e una giusta validazione emotiva. Tutto ciò gioca a favore della relazione anche durante i litigi, situazioni in cui non punti il dito contro l’altro, ma comprendi la divergenza di opinioni e sei disposto a collaborare per trovare una soluzione.
La capacità di ascolto, il saper cooperare e la flessibilità sono aspetti che sfrutti per far sentire il tuo partner amato; riconosci comunque che non puoi assumerti la responsabilità della sua felicità, perché consapevole che altrimenti rischieresti di trascurare anche il tuo benessere. Infatti, tramite un costante lavoro su te stesso, hai imparato a riconoscere quali comportamenti accetti, definendo così dei limiti personali.
Ora procediamo analizzando i 3 stili di attaccamento che possono interferire nel rapporto di coppia.
2. Stile di attaccamento insicuro-ansioso
Se hai uno stile di attaccamento insicuro-ansioso:
- hai difficoltà a fidarti del partner;
- temi il rifiuto e la fine della relazione;
- hai il dubbio di non essere amato;
- sei molto esigente;
- hai bisogno di ricevere costanti rassicurazioni;
- pensi di essere l’unico che combatte per mantenere la relazione;
- adotti sempre una visione negativa delle cose.
A causa della mancanza di fiducia e del timore di venir abbandonato, metti alla prova il tuo partner testandone la fedeltà alla relazione. Così facendo, continui ad “alzare l’asticella” diventando sempre più esigente, perché le rassicurazioni e le dimostrazioni d’amore che ricevi non sembrano mai abbastanza; a lungo andare, l’altra parte della coppia inizia a sentirsi demoralizzata e frustrata e tu sempre più senza speranze.
Dietro queste strategie si cela la necessità di mantenere il controllo della relazione, il che purtroppo ti porta a dipendere dall’altra persona. Tendi anche a vedere il bicchiere mezzo vuoto e a rimuginare nel tentativo di captare qualsiasi segnale negativo che potrebbe premonire un abbandono.
Leggi anche: Affetto o amore: come capire se state insieme per abitudine.
3. Stile di attaccamento insicuro-evitante
Se hai uno stile di attaccamento insicuro-evitante:
- sei emotivamente distaccato dalla relazione;
- tendi a stare sulle tue;
- fatichi a fidarti dell’altro;
- fai affidamento solo su te stesso;
- preferisci evitare i conflitti;
- percepisci la relazione come soffocante;
- preferisci concentrarti su altri aspetti della tua vita.
Nonostante l’amore che provi per il partner, propendi ad essere emotivamente indisponibile, ossia hai difficoltà a riconoscere e ad esprimere le tue emozioni, rendendo difficile la creazione di una connessione. Sostieni di non aver bisogno di legami stretti perché sei “invulnerabile alla vicinanza emotiva”, aspetto che ti rende estremamente indipendente. Infatti, pur di non affrontare i conflitti, che associ a dei fallimenti, ti fai carico dei problemi, cercando di risolverli autonomamente.
Quando però le liti sono inevitabili, reagisci in uno di questi due modi:
- convinci il partner che la sua opinione sia sbagliata. Così facendo, tu non stai dalla parte del torto, ma il partner si sente invalidato e il clima di tensione permane;
- appari calmo e disinteressato. In realtà, internamente sei emotivamente sopraffatto e, pur di evitare che la situazione degeneri, assecondi il partner e trattieni la rabbia.
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4. Stile di attaccamento disorganizzato
Se hai uno stile di attaccamento disorganizzato:
- sei stato esposto ad abusi, abbandono e pericoli;
- temi di venir ferito dalla persona amata;
- provi disagio nel condividere le tue emozioni;
- hai difficoltà nel gestire la tua rabbia;
- diffidi delle intenzioni del partner;
- pensi di non meritare amore;
- esibisci anche comportamenti dei due stili di attaccamento precedenti.
Questo è un caso in cui il passato interferisce pesantemente nello sviluppo di relazioni sane. Ricerchi una vicinanza emotiva con il tuo partner, ma allo stesso tempo, per timore che le cose possano andare storte, mantieni le distanze; questa è la manifestazione di un conflitto interno in grado di causare una dinamica tira e molla.
Per alcuni tratti puoi riconoscerti nello stile di attaccamento ansioso e in quello evitante, magari perché temi un imminente fine della relazione e perché sai di aver difficoltà nell’aprirti con l’altro.
Queste erano le principali caratteristiche di ciascun stile di attaccamento.
“Ma allora il loro sviluppo da cosa dipende? Perché nelle relazioni tendo ad essere ansioso piuttosto che sicuro?”. Se proseguirai con la lettura riceverai le risposte che cerchi.
Inizio comunque ad anticiparti che sia la nostra infanzia, sia la percezione che avevamo dei nostri caregivers, sono fattori in grado di determinare lo sviluppo di un particolare stile di attaccamento.
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I 4 stili di attaccamento e l’infanzia: come si sono sviluppati?
Nel caso dello stile di attaccamento:
- sicuro, durante la prima infanzia hai vissuto una relazione serena e bilanciata con i tuoi genitori, percepiti come fonte di protezione. Questi avevano piena fiducia in te e rispettavano i tuoi spazi, lasciandoti libero di esplorare il mondo. Allo stesso tempo, eri consapevole che quando ne avresti avuto il bisogno, non ti sarebbe mancato il supporto necessario.
- insicuro-ansioso, nei primi anni di vita hai percepito una certa indisponibilità da parte delle figure di accudimento. Infatti, i tuoi bisogni rimanevano inappagati e hai iniziato a ritenere che non fossero veramente importanti. Così, col passare del tempo, si è rafforzato il timore che le tue esigenze sarebbero sempre state ignorate e, ormai adulto, ricerchi attenzioni, cure e amore prima negati.
- insicuro-evitante, durante la tua infanzia, i caregivers si sono mostrati emotivamente distaccati e ti colpevolizzavano per ogni sbaglio che commettevi; hai quindi cercato di colmare autonomamente queste mancanze, facendo affidamento solo su te stesso e distanziandoti emotivamente dagli altri per proteggerti.
- disorganizzato, nel corso della prima infanzia hai vissuto episodi di abusi e situazioni pericolose che ti hanno portato a provare terrore nei confronti dei caregivers. A causa dei loro comportamenti ambigui hai sviluppato un rapporto ambivalente: provavi affetto nei loro confronti, ma allo stesso tempo ne avevi paura. Di conseguenza, non eri mai sicuro di come avrebbero reagito di fronte ai tuoi bisogni. Ora, quindi, hai il desiderio di costruire un’intimità emotiva con il partner, ma allo stesso tempo non vuoi nemmeno esserci troppo legato.
E ora che hai tutte queste informazioni, che cosa fare se hai uno stile di attaccamento insicuro e vuoi impedire che continui ad ostacolare le tue relazioni? Devi lavorarci su.
Ma non preoccuparti, non ti abbandoneremo. Infatti siamo qui anche per darti qualche consiglio utile.
5 consigli per evitare che lo stile di attaccamento ostacoli le tue relazioni
- Definisci i tuoi confini personali (o boundaries), ossia come vuoi esser trattato dagli altri e quali comportamenti accetti. Se non ben definiti, per il timore di ferire gli altri e il desiderio di essere accettato, rischi di sacrificare te stesso e di assumerti troppe responsabilità; impara quindi a riconoscere le tue priorità e ciò che ti fa star bene. Probabilmente ti sentirai a disagio nel comunicarli e ti sembrerà di star facendo un torto alla persona che ami. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno e ricorda che è possibile comunicare in maniera diretta, pur restando onesti e gentili. Per darti qualche esempio: “Non è nulla di personale, ma in questo momento preferirei stare da solo.” oppure “So che stai affrontando un momento difficile, ma non sempre posso essere a tua disposizione come supporto morale. Farebbe male ad entrambi”.
- Affidati ad un terapista per entrare in contatto con le tue emozioni e con la tua vulnerabilità. Può anche essere un’occasione per comprendere come la tua infanzia influenza le tue relazioni e quali strumenti ti conviene adattare per creare attaccamenti sicuri e positivi.
- Consulta molteplici fonti per avere una visione più approfondita sulla teoria dell’attaccamento e sulla sua influenza. Se non sai da dove incominciare, prosegui con la lettura e troverai dei titoli da noi consigliati.
- Adotta tecniche di regolazione emotiva, in particolare esercizi di respirazione, che permettono al tuo corpo di evadere da una reazione di attacco-fuga se sotto stress durante i litigi. Altro consiglio utile per le discussioni è quello di comunicare al partner di voler prendere del tempo per riflettere, in modo tale da poter trattare l’argomento a mente lucida in un secondo momento.
- Non colpevolizzarti troppo se in passato hai sbagliato. Riconosci i tuoi errori, assumitene la responsabilità e impara ad agire sugli aspetti che puoi controllare, evitando di importi aspettative non realistiche. Ricorda: indipendentemente da quale sia il tuo stile di attaccamento, hai la possibilità di migliorare, anche con la collaborazione del partner.
Qualche consiglio letterario
Come promesso, ti consigliamo 3 risorse per iniziare a lavorare sul tuo stile di attaccamento, oppure anche semplicemente per approfondire l’argomento.
Spero questo articolo sia stato piacevole e in qualche modo utile.
Pensi ci sia uno stile di attaccamento in cui ti riconosci? Avevi già sentito parlare di questo argomento? Lascia un commento per farci sapere cosa ne pensi.
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