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Sono passati ormai 6 anni da quando, nel giugno 2016 anche l’amore LGBTQIA+ ha la sua legge!
E se hai letto il nostro articolo Le Unioni civili spiegate in modo semplice e completo, sai già che ci sono davvero tante differenze rispetto al passato.
Ma ora approfondiamo il tema delle coppie gay e delle relazioni LGBTQIA+. Dubbio amletico tra convivenza di fatto o unione civile? Non sei l’unic*!
Cercherò con questo articolo di illustrarti in maniera semplice le differenze tra convivenza di fatto e unione civile per accompagnarti in questo viaggio informativo fondamentale per la tua vita LGBTQIA+!
Scegliere tra convivenza di fatto o unione civile sarà per te una passeggiata! Scomettiamo?
Coppie Gay, coppie omossessuali e coppie LGBT: un po’ di dati
Già nel 2016, è stato approvato il “Ddl Cirinnà” che ha introdotto le unioni civili tra persone dello stesso sesso in Italia. Tuttavia, le coppie dello stesso sesso non hanno ancora il diritto di adottare bambini insieme e non possono accedere alla procreazione medicalmente assistita.
Ma vediamo un po’ di numeri: secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), nel 2019 sono state registrate 6.307 unioni civili tra persone dello stesso sesso, il 70% delle quali tra donne. Inoltre, sempre secondo l’ISTAT, nel 2020, il numero di unioni civili tra persone dello stesso sesso è aumentato del 4,3% rispetto al 2019.
In generale, stiamo assistendo a un progressivo cambiamento: la società italiana sembra essere sempre più aperta verso la comunità LGBT+.
Secondo un sondaggio condotto dall’ISTAT nel 2018, il 69% degli italiani si dichiara favorevole alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, mentre il 61% è favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Tuttavia, il sondaggio mostra anche che c’è ancora una forte opposizione verso l’adozione da parte delle coppie dello stesso sesso, con solo il 42% degli italiani che si dichiara favorevole.
Nonostante i progressi fatti, la comunità LGBT+ in Italia continua a far fronte a discriminazioni e violenza.
Secondo il rapporto del “Osservatorio Nazionale sull’Homophobia e la Transphobia” del 2020, sono stati segnalati 1.657 casi di omofobia e transofobia nel 2019, con un aumento del 19% rispetto al 2018.
In conclusione, negli ultimi anni in Italia si sono registrati progressi significativi per quanto riguarda le unioni gay e la comunità LGBT+, ma ci sono ancora sfide da affrontare per garantire loro pari diritti e libertà dalla discriminazione e violenza.
È importante continuare a lavorare per aumentare la consapevolezza e la comprensione verso queste comunità e garantire loro parità e giustizia.
Coppie Gay e LGBT: convivenza di fatto o unione civile?
La legge LGBT introduce in modo ufficiale l’idea che la famiglia non è più fondata in modo esclusivo sul matrimonio ma su una comunione materiale ed affettiva tra due persone, non necessariamente dello stesso sesso, da “legalizzare” attraverso una convivenza di fatto o unione civile.
Una legge finalmente al passo con l’evoluzione della società che ha saputo dare una risposta concreta all’esigenza di una regolamentazione del fenomeno delle convivenze di fatto che, negli ultimi anni, ha registrato un notevole incremento a discapito di matrimoni civili e religiosi.
La Legge “Cirinnà”, che prende il nome dalla senatrice Monica Cirinnà prima firmataria dell’iniziativa parlamentare, disciplina proprio questi aspetti seppur in modo differente tra i due istituti (convivenza di fatto e unione civile).
Cercheremo di capire assieme quali siano le differenze, quali i presupposti e quali le formalità per tutelare l’amore LGBT, per vivere serenamente il futuro in coppia LGBT e per scegliere serenamente tra convivenza di fatto o unione civile.
La convivenza di fatto per le coppie omossessuali: che cos’è?
Per convivenza di fatto si intende la convivenza tra due persone maggiorenni (omosessuali o eterosessuali) unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile.
Due amici o due colleghe che coabitano posso intendersi conviventi di fatto?
Ovviamente no!
Il legislatore ha sottolineato che per la legittimazione di una convivenza di fatto i due soggetti devono essere legati da “rapporti affettivi stabili”.
Convivenza di fatto formalizzata e coppia di fatto per coppie non etereosessuali
La convivenza di fatto può essere formalizzata ed attestata da una semplice autocertificazione, redatta in carta libera e presentata al Servizio Anagrafe del Comune di residenza.
In questa autocertificazione entrambi i conviventi dichiarano di convivere allo stesso indirizzo anagrafico e di essere iscritte sul medesimo stato di famiglia (documentazione indispensabile: certificato di residenza e stato di famiglia).
Senza tale documentazione non può essere formalizzata la convivenza di fatto.
Nel caso in cui i conviventi non siano residenti, coabitanti e iscritti sul medesimo stato di famiglia è necessario effettuare la variazione di residenza o abitazione prima della presentazione della certificazione indispensabile per la convivenza di fatto in quanto sono previste responsabilità penali per dichiarazioni mendaci.
E se la relazione finisce, è possibile annullare la convivenza di fatto?
Certo!
In qualsiasi momento puoi procedere allo scioglimento della costituzione della convivenza di fatto presentando una dichiarazione in cui attesti che sono cessati i legami affettivi di coppia e reciproca assistenza morale e materiale.
Diverse sono le coppie omosessuali che, nonostante abitino sotto lo stesso tetto da anni, non vogliono rendere ufficiale la loro unione, non vogliono formalizzare la loro convivenza di fatto in Comune e continuano a restare una coppia di fatto, distinguendosi dai conviventi di fatto e da chi ha scelto l’ unione civile per la minore tutela che viene loro accordata.
Convivenza di fatto LGBTQIA+: diritti riconosciuti
- Il tuo convivente (in una convivenza di fatto formalizzata) è malato e ricoverato in ospedale?
Nessun problema! Hai diritto di visita, diritto di assistenza e diritto di accesso alle sue informazioni personali. - La tua convivente (in una convivenza di fatto formalizzata) è stata arrestata?
Tutto sotto controllo! Hai gli stessi diritti spettanti al coniuge di un classico matrimonio nei casi previsti dall’ordinamento penitenziario; - Problemi relativi alla tua casa?
Puoi stare sereno! Se sei un convivente in una convivenza di fatto formalizzata hai il diritto di succedere al contratto di locazione della casa di comune residenza ed essere inserito nelle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare; - Problemi di salute?
Nessuna preoccupazione! Hai la possibilità di essere designata dalla tua convivente (in una convivenza di fatto formalizzata) quale sua rappresentante con poteri pieni per le decisioni in materia di salute oppure, in caso di morte, per quanto riguarda la donazione degli organi, le modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie. Puoi anche essere risarcita come “coniuge superstite” in caso di decesso del convivente di fatto.
Convivenza di fatto per coppie LGBT: cos’è un contratto di convivenza?
Per disciplinare i rapporti patrimoniali relativi alla loro vita in comune i conviventi di una convivenza di di fatto formalizzata possono procedere alla sottoscrizione di un vero e proprio contratto di convivenza, proprio come accede in un vero e proprio matrimonio. Il contratto di convivenza di fatto è un atto pubblico o scrittura privata autenticata da un notaio o da un avvocato e deve essere trasmesso al Comune di residenza dei conviventi per l’iscrizione all’anagrafe.
A cosa serve e cosa contiene il contratto di convivenza di fatto?
Il contratto di convivenza di fatto contiene le modalità di contribuzione alle necessità della vita in comune, in relazione alle sostanze di ciascuno e alla capacità di lavoro professionale e casalingo.
Disciplina il regime patrimoniale della comunione dei beni (modificabile in qualunque momento nel corso della convivenza).
Sul tema ti consigliamo di leggere anche l’articolo Contratto di convivenza a 360°: tutto quello che devi sapere, forse una delle guide più complete disponibili sul tema.
E se la relazione non va bene? Cosa succede al contratto di convivenza?
Puoi sempre risolvere il contratto di convivenza di fatto sia unilateralmente che con accordo tra le parti tramite l’atto di recesso redatto da un notaio o avvocato, seguendo le indicazioni che abbiamo riportato nell’articolo Le Unioni civili spiegate in modo semplice e completo
Unione civile LGBTQIA+: che cos’è?
L’unione civile è stata concepita per tutelare le coppie omosessuali LGBT destinatarie da sempre di un trattamento diverso rispetto alle coppie eterosessuali. È un istituto simile e comparabile a quello del matrimonio valido per le coppie eterosessuali e più completo rispetto ad una semplice convivenza di fatto.
Si tratta di un’unione civile tra due persone maggiorenni dello stesso sesso che, a seguito di una dichiarazione resa di fronte all’Ufficiale di Stato Civile ed alla presenza di due testimoni, acquisiscono i diritti e i doveri reciproci all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione.
La dichiarazione di unione civile resa viene registrata nell’archivio dello Stato Civile, con l’indicazione del regime patrimoniale (comunione o separazione dei beni).
È possibile mantenere il proprio cognome in un’unione civile?
La coppia LGBT può scegliere liberamente il cognome di famiglia scegliendolo tra i loro cognomi. I partner potranno anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome, se diverso.
Unione civile e coppie non eterosessuali: nessun obbligo di fedeltà e tanti diritti
Come per il matrimonio, con l’unione civile scaturiscono una serie di diritti e obblighi reciproci come l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale, alla coabitazione, alla contribuzione ai bisogni comuni “in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo”.
È sempre possibile procedere con lo scioglimento dell’unione civile LGBT.
Cosa succede quando si è in regime di unione civile in caso di morte di uno dei due partner?
La parte superstite avrà tutti i diritti a riguardo della quota di eredità ad essa spettante (ad esempio il diritto di abitazione sulla residenza comune e il diritto d’uso sui beni che la corredano o l’indennità derivante dal rapporto di lavoro).
È previsto l’obbligo di fedeltà in un’unione civile come per i matrimoni eterosessuali?
No! Che tu sia in convivanza di fatto o unione civile è assolutamente indifferente! Per entrambi non hai nessun obbligo di fedeltà.
La decisione: convivenza di fatto o unione civile per coppie omosessuali?
Hai ancora dubbi sulla tua scelta tra convivenza di fatto o unione civile LGBTQIA+?
Nessuno mai potrà suggerirti cosa scegliere tra convivenza di fatto o unione civile o consigliarti di restare una semplice coppia di fatto. Solo tu conosci te stesso ed i tuoi sentimenti.
Oggi, grazie all’entrata in vigore di questa Legge, hai la possibilità e la libertà di scegliere come tutelare te stesso ed il tuo amore LGBT, hai la possibilità di prenderti cura del tuo convivente, hai la possibilità di condividere la tua vita con un’altra persona del tuo stesso sesso e di vivere in famiglia.
Ora puoi affrontare serenamente la tua vita LGBT con la consapevolezza che, qualsiasi sia la tua decisione tra la convivenza di fatto o l’unione civile, sarà una decisione presa con il cuore perché “Amore è Amore”.
Consigli di lettura su coppie omosessuali e unioni civili LGBTQIA+
Libri che possono ispirare la tua scelta tra convivenza di fatto o unione civile ed aiutarti ad analizzare la tua relazione LGBT:
Se hai letto uno di questi libri, puoi condividere le tue riflessioni, lasciando un commento qui sotto, anche a risorse, documenti o post che ritieni utili sull’argomento!
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