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A tutti prima o poi capita il fatidico primo appuntamento e con questo tutto il turbinio di emozioni correlato: il batticuore della prima uscita, la curiosità di conoscere quello che potrebbe essere il nostro futuro partner, l’ansia da prestazione per paura di compromettere la frequentazione. Se anche tu non sai come fare e ti senti impacciato, stai leggendo l’articolo che fa al caso tuo. Analizzeremo passo per passo l’ABC per imparare come comportarsi al primo appuntamento e non avere rimpianti.
Come chiedere il primo appuntamento
Per prima cosa dobbiamo procurarci un appuntamento.
Nel mondo di oggi, in cui i social sono di uso comune, invitare qualcuno alla prima uscita è più semplice perché si evita un confronto faccia a faccia, almeno in un primo momento, e può regalarci quel pizzico di sicurezza in più per premere “invia”. Tuttavia, chiedere un appuntamento è tutt’altro che facile, soprattutto se pensi di esserti innamorato di un tuo amico.
Il dating è una forma d’arte piuttosto complessa e delicata: una ricetta che, cambiando un solo ingrediente, può portarci a un piacevole e inaspettato successo, oppure al fallimento più totale che può tramutarsi addirittura nell’essere bloccati. Certo non è la fine del mondo, ma essere rifiutati non è mai piacevole.
Rischiare è sempre la cosa migliore. Pensare troppo non ti porterà da nessuna parte, se non in camera tua a fantasticare sull’appuntamento che non hai il coraggio di chiedere, quindi prendi coraggio e fai il primo passo, in questo modo avrai già ottenuto dei punti a tuo vantaggio: una persona sicura di sé ha fascino ed è rassicurante (attenzione però a non fare la fine di Narciso).
Evitiamo i lunghi giri di parole. Essere prolissi confonde e appesantisce la conversazione, è meglio andare dritti al punto in modo semplice e deciso. Il classico “ti va di uscire?” oppure “se ti va possiamo vederci” sono esclusi, ci faranno sembrare poco convinti; soprattutto se l’invito alla prima uscita è scritto, saranno importanti gli elementi della comunicazione verbale e paraverbale, quindi qualcosa del tipo “possiamo continuare questa conversazione dal vivo. Che ne dici di un aperitivo?” risulta più accattivante e daremo l’impressione di essere determinati.
È il momento di premere “invia” e aspettare di ricevere la risposta al nostro invito.
Nel caso di risposta negativa non facciamoci prendere dallo sconforto, è consentito fare un secondo tentativo ma non è il caso di mettere pressioni, avanzare subito un’altra proposta o chiedere le motivazioni del rifiuto. Si risulta infatti disperati e bisognosi di attenzioni, questo farà sicuramente calare l’appeal. Se invece la risposta dovesse essere positiva non dobbiamo commettere l’errore di chiedere “dove preferisci andare per il nostro primo appuntamento?”, questa in genere è una frase che fa cascare le braccia. Ma niente panico, sono qui per questo.
Dove andare al primo appuntamento
Come prima cosa, sconsiglio spassionatamente di organizzare qualcosa di troppo impegnativo per il primo appuntamento, soprattutto in termini di tempo, meglio riservare i programmi creativi per le uscite successive quando avremo maggior confidenza.
Ricordiamoci che alla prima uscita non conosciamo ancora l’altra persona così come lei non conosce noi. Non possiamo sapere se ci sarà subito intesa e ci troveremo bene, oppure se dopo pochi minuti si rivelerà noiosa e poco interessante, quindi, proporre una cena che dura come minimo un’ora potrebbe diventare una trappola! Piuttosto prediligiamo un’alternativa più soft, un caffè, un aperitivo, che ci dia modo di avere una “uscita di emergenza” nel caso in cui le cose dovessero andare male, o che ci consenta di prolungare l’appuntamento se invece dovessero andare molto bene.
L’obiettivo del primo incontro è conoscersi, quindi il cinema non è una buona scelta, e ora vi spiegherò i due motivi principali.
- Non conosciamo i gusti dell’altra persona. Il rischio di scegliere un film noioso è estremamente alto e non vogliamo in alcun modo che il ricordo del nostro primo appuntamento sia associato a qualcosa di negativo.
- Al cinema si fa silenzio. Scegliendo di andare al cinema avremo automaticamente sprecato la nostra occasione, non avremo avuto modo di parlare e scoprire di più sugli interessi dell’altro. Quindi, al secondo appuntamento, sempre che ci sia, saremo di nuovo punto a capo.
Una caffetteria o un bar sono invece luoghi più appropriati, in cui potremo conversare tranquillamente senza essere interrotti, bevendo un semplice caffè o un drink. L’atmosfera sarà sicuramente più accogliente e meno imbarazzante che doversi sedere spalla contro spalla con uno sconosciuto, al buio e per di più in silenzio.
Anche l’invito a casa è sconsigliato. Tralasciando tutti i commenti dei più maliziosi, invitare a casa propria qualcuno al primo appuntamento è una mossa falsa perché ci troveremo in una situazione di completo squilibrio. Noi, in quanto padroni di casa, saremo a nostro agio dentro le mura domestiche, in un ambiente che conosciamo a 360 gradi, mentre l’altro brancolerà nel buio faticando a lasciarsi andare e portare avanti la conversazione. Lo stesso ragionamento vale per luoghi a noi troppo familiari in cui è possibile incontrare molti conoscenti che distoglieranno l’attenzione dall’appuntamento.
A proposito, se avete paura di non trovare argomenti di cui parlare durante la prima uscita, continuate a leggere per qualche consiglio.
Domande da fare al primo appuntamento
Bene, ora che abbiamo preso coraggio e ottenuto l’appuntamento, sorge un nuovo problema: di cosa si parla.
Al primo appuntamento non si arriva mai veramente pronti, pur avendo passato i giorni precedenti a pensare nei minimi dettagli cosa dire, come dirlo e cosa fare, perché uscire per la prima volta con qualcuno per cui abbiamo interesse ci fa cadere in preda alle emozioni. L’importante è non farsi travolgere da questo tornado al punto di non sapere più cosa dire e far calare un silenzio imbarazzante.
Ma non ti preoccupare, in caso di emergenza puoi ricorrere alla lettura dell’articolo 100 domande per rompere il ghiaccio al primo appuntamento. Di seguito, invece, ti consiglio altre 2 domande interessanti che ti invito a fare durante il primo appuntamento.
- Come ti descriveresti se dovessi usare solo 3 parole?
Può sembrare una domanda banale ma ha grande potenziale, infatti ci permette di scoprire molto del carattere e della personalità di chi ci troviamo davanti, oltre a darci spunti per portare avanti la conversazione. Il tempo di risposta, poi, può farci capire se è una persona più o meno riflessiva ma anche se si conosce appieno e ha consapevolezza delle proprie qualità.
- Descrivimi: come pensi che io sia?
Qui le cose si fanno interessanti. Facendo questa domanda chiederemo di spiegarci cosa ci si aspetta da noi, quali sono le impressioni che diamo e potremo scoprire se è una persona attenta ai dettagli e in grado di capirci al primo colpo.
Non dimentichiamoci che mentire sul proprio “curriculum” non è mai la cosa più intelligente da fare al primo appuntamento, la verità viene sempre a galla rischiando di smascherare la nostra copertura. Oltre a renderci ridicoli, risulteremo anche insicuri e poco affidabili, e questo sicuramente non è il miglior biglietto da visita.
L’autenticità e l’onestà possono portarci molto lontano, essere sinceri ammettendo ciò che vogliamo è una buona strategia ma meglio non giocare a carte scoperte perché, dichiarando tutto sin dalla prima uscita, rischieremo di non avere più nulla di interessante da far scoprire. L’attesa, se dosata correttamente, tiene vivo l’interesse e aumenta il desiderio di incontrarsi nuovamente per un altro appuntamento.
Consigli di lettura sul tema “primo appuntamento”
Per avere qualche spunto in più ti consiglio di leggere:
Ora che sappiamo come ci si comporta al primo appuntamento, non ci resta che mettere in pratica quello che abbiamo imparato. Buona fortuna!
Condividi qui sotto nei commenti il tuo primo appuntamento e la tua esperienza per poterci confrontare e affinare insieme la tecnica.
Sono Pietro Quadrio, ho 21 anni e abito a Varese. Studio marketing presso l'Università degli studi di Milano Bicocca. Mi affascinano i social e l'uso imprenditoriale che se ne può fare.
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