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Unioni civili in Italia: cosa sono e di cosa stiamo parlando
Vediamo di partire con il piede giusto, ossia con le diverse definizioni del caso.
Partendo dalla definizione di Unione civile di Wikipedia, sappiamo che:
Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza di coppia, basate su vincoli affettivi ed economici, alla quale la legge riconosce attraverso uno specifico istituto giuridico uno status giuridico analogo, per molti aspetti, a quello conferito dal matrimonio.
In Italia l’istituto giuridico dell’unione civile è regolato dalla cosiddetta Legge Cirinnà [di cui parleremo dopo].
Ok. M allora cosa sono le coppie di fatto?
Unioni civili e coppie di fatto
Ne abbiamo già parlato nell’articolo Convivenza di fatto: diritti e doveri spiegati in 10 minutie nell’articolo Contratto di convivenza a 360°: tutto quello che devi sapere (ritrovi i link qui sotto, così puoi continuare a leggere).
Ma per tua comodità anche qui riportiamo la definizione di Coppia di fatto di Wikipedia:
Chiamiamo coppie di fatto quelle coppie che pur avendo una certa stabilità basata sulla convivenza non accedono volontariamente a nessun istituto giuridico (né matrimonio, né unione civile) per regolare la loro vita familiare. L’ordinamento può tuttavia ricollegare al semplice fatto della convivenza dei limitati effetti giuridici relativi alla regolazione della convivenza.
Laddove gli ordinamenti statali prevedono esclusivamente il matrimonio quale unico istituto per regolare la vita familiare, l’espressione coppie di fatto può far riferimento anche a coppie che non possono accedere a nessun istituto giuridico familiare come nel caso delle coppie omosessuali o a coppie che non possono accedere a un istituto alternativo a quello matrimoniale come nel caso delle coppie eterosessuali che scelgono di non sposarsi, ma vorrebbero accedere a un’unione civile.
Ora che abbiamo chiarito i termini, passiamo alla legge specifica.
Definizione unione civile: cosa significa
Ecco altre definizioni di Unione Civile
Forma di convivenza di coppia, basata su vincoli affettivi ed economici, alla quale la legge riconosce uno specifico statuto giuridico, con particolare riferimento a coppie di persone dello stesso sesso. Fonte: Treccani – Voce Unione Civile
L’unione civile consiste nell’unione sentimentale ed economica tra due persone maggiorenni dello stesso sesso,alla quale lo Stato Italiano, grazie alla recente introduzione della Legge 20 maggio 2016, n. 76 (c.d. Legge Cirinnà), ha riconosciuto uno status giuridico analogo a quello del matrimonio. Fonte: Officinanotarile – Voce Unione Civile
Legge unioni civili in Italia: come siamo messi?
Anche l’Italia ha un proprio ordinamento per l’Unione civile e in particolare esiste un istituto giuridico di diritto pubblico, paragonabile per moltissimi versi al matrimonio: come per il matrimonio, l’istituto dell’Unione civile punta a definire diritti e doveri della coppia, con un’importante novità, l’estensione degli effetti anche alle coppie omosessuali.
Contrariamente a quanto si possa immaginare, possiamo dire che vengono garantiti quasi tutti i diritti e doveri previsti per il matrimonio, escluso l’obbligo di fedeltà e quello di collaborazione (ti consigliamo l’articolo Differenza tra unione civile e convivenza di fatto se ti interessa questo aspetto in particolare).
Ma è nel 2016 che avviene una piccola rivoluzione tutta Italiana: la legge Cirinnà sull’Unione civile.
La legge Cirinnà, 76/2016, sulle Unioni Civili
Nel maggio del 2016, non senza polemiche, discussioni, anatemi e maledizioni da parte dei più tradizionalisti, possiamo dire che viene superato il concetto più tradizionale e storico di famiglia (marito e moglie con figli): nasce il concetto di unione civile e coppia di fatto.
Con il primo termine, ossia Unione civile, abbiamo due persone (già l ebattute su “allora io posso unirmi con il mio cane” erano doppiamente idiote per questo motivo!) maggiorenni dello stesso sesso (anche la battuta “allora i pedofili potranno unirsi nell’unione civile” era ugualmente idiota) che dichiarano ufficialmente di fronte un ufficiale di stato civile con tanto di testimoni la propria unione.
Il secondo tipo di unione è quello della convivenza more uxorio sempre tra due persone maggiorenni.
La grand enovità della legge 76/2016 è che per la prima olta in Italia vengono considerate valide le relazioni anche omosessuali, purchè unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale.
Ovviamente escludiamo i legami di parentela, l’adozione, il matrimonio o l’unione civile da questa categoria. In questo secondo caso, a differenza dell’Unione civile, non esiste un vincolo giuridico vero e proprio.
Se vuoi approfondire la Legge Cirinnà la trovi in forma completa qui: Legge Cirinnà 76/2016 sulle Unioni Civili completa dalla gazzetta ufficialeil cui titolo completo sarebbe Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze. (GU n.118 del 21-5-2016).
Matrimonio civile: sposarsi in comune
Un tema totalmente differente e diverso dalle Unioni civili, è quello del matrimonio civile, solitamente contrapposto contrapposto al classico matrimonio in chiesa.
Prima di tutto, come siamo messi con i numeri? Ce lo dice l’Istat, con un’accurata analisi del numero di matrimoni civili, religiosi e delle unioni civili post pandemia (quindi negli ultimi anni.
Nel 2020 la pandemia ha indotto molte persone a rinviare o rinunciare alle nozze. I matrimoni celebrati in Italia sono stati 96.841, il 47,4% in meno rispetto al 2019. In calo soprattutto le nozze con rito religioso (-67,9%) e i primi matrimoni (-52,3%).
Per i primi nove mesi del 2021 i dati provvisori indicano, rispetto allo stesso periodo del 2020, un raddoppio dei matrimoni, ma la ripresa non è sufficiente a recuperare quanto perso nell’anno precedente.
Diminuiscono anche le unioni civili tra partner dello stesso sesso (-33,0%), le separazioni (-18,0%) e i divorzi (-21,9%).
Esiste poi una storia statistica dei matrimoni civili e non solo a cura dell’Istat con relativo documento pieno zeppo di dati.
Leggendo i numeri qui sopra, quindi,sembrerebbe che negli ultimi anni, vuoi per la crisi, vuoi per le incertezze economiche e per gli effetti della pandemia il numero di matrimoni sia calato.
Ma torniamo a noi: come funziona il matrimonio civile? Cosa significa “sposarsi in comune”?
Possiamo dire che esistono due tipi di matrimonio in Italia: quello classico in chiesa, o matrimonio religioso, che per lo Stato Italiano ha anche diritti e doveri civili (diventando a tutti gli effetti un istituto giuridico) e il matrimonio civile, che ha tutti i requisiti per essere considerato istituto giuridico ma che ovviamente non ha valore per la Chiesa, in quanto non celebrato secondo la liturgia religiosa.
Consideriamo quindi il matrimonio civile come un atto pubblico, in cui i due coniugi acquistano alcuni diritti e alcuni doveri (qui trovi la legge sul matrimonio), in particolare ovviamente l’obbligo reciproco di fedeltà, di assistenza morale e materiale (il celebre nella buona e nella cattiva sorte) e la necessita di coabitare nella stessa casa e di collaborare per il bene dell’unione. (art. 143 Cod. Civile). Poi, entrambi i due coniugi devono contribuire ai bisogni della famiglia.
Se vuoi approfondire ulteriormente il tema del matrimonio civile ti consigliamo Matrimonio civile: la guida completa per sposarsi in comune
Unione civile, matrimonio civile, matrimonio religioso e convivenza di fatto
Possiamo quindi dire che in Italia ormai abbiamo tutte le combinazioni possibili per unirci con un’altra persona.
Dallo storico matrimonio religioso, siamo passati a quello civile, per poi giungere finalmente alla legittimazione e “legalizzazione” sia della convivenza di fatto (leggi il nostro articolo Convivenza di fatto: diritti e doveri spiegati in 10 minuti) sia all’Unione civile.
In questo panorama i diritti e i doveri dell’Unione civile risultano essere normate e garantite, magari con sfumature differenti, ma di sicuro con maggiori garanzie, soprattutto nei confronti dei figli, della proprietà, del reciproco aiuto.
Una curiosità: tramite l’unione civile le due parti possono e devono essere nominate come “coniugi“, mentre lo stato civile cambia da celibe/nubile a civilmente unito/a. Inoltre, viene sancito il diritto alla scelta dell’utilizzo di uno dei due cognomi od entrambi congiuntamente.
Matrimoni gay: cosa dice la legge
La corte di Cassazionecon una sentenza del 2012 stabilì infatti che nell’ordinamento giuridico italiano la diversità di sesso dei coniugi non era presupposto indispensabile, naturalistico, del matrimonio e che non esistevano vincoli costituzionali alla possibilità da parte del Parlamento Italiano di normare questo aspetto, da cui poi derivò anche la non legittimità di annullare il matrimonio nel caso uno dei due coniugi cambiasse sesso. (a tal proposito ti consigliamo di leggere Come si trasforma la convivenza quando il tuo partner cambia sesso).
Poi chiaramente la legge Cirinnà ha messo ordine anche al tema dei matrimoni e delle unioni gay.
Nel 2017, per la prima volta in Italia, la Cassazione ha riconosciuto il primo matrimonio gay (tra persone dello stesso sesso) accogliendo la normativa europea.
Ma quali sono le differenze tra unione civile gay e matrimonio civile gay?
Le spiega molto bene l’articolo Il matrimonio gay in Italia è legale? Facciamo chiarezza di VillaSchiuma che citiamo integralmente:
Le prime differenze sono già nel rito. Per quanto riguarda l’unione civile, non essendo contemplate le pubblicazioni, durante la cerimonia vengono escluse diverse formule recitate invece durante un comune matrimonio civile. Inoltre nell’unione civile gay non è previsto l’ obbligo di fedeltà e non deve essere rispettato alcun periodo di separazione in caso di divorzio.
A differenza del matrimonio civile, ai cittadini minorenni non è concesso di sposarsi e i due conviventi non condividono lo stresso cognome (presentando una dichiarazione però, è possibile ottenere un cognome comune).
L’aspetto più discusso è però il seguente: l’impossibilità di adottare il figlio del partner da parte del genitore non biologico (stepchild adoption). Si tratta di un diritto per cui la comunità LGBTQ lotta da tempo, nonostante ancora oggi la situazione continui a rimanere la stessa.
Insomma, abbiamo ancora tanta strada da fare.
Unioni civili, coppie di fatto e convivenza: cosa leggere sull’argomento?
Noi ci siamo occupati di semplificare l’argomento, ma esistono testi specifici che puoi consultare.
Eccoli
Se vuoi raccontarci la tua esperienza, esprimere il tuo parere, sappi che saremmo felicissimi di leggerlo.
Lascialo qui sotto nei commenti.
Ho aperto Convivendo.net nel 2008, per raccontare il mondo della convivenza, delle sfide quotidiane e della vita di coppia.
Nella vita sono imprenditore e libero professionista, con la passione della scrittura.
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