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“Matrimonio o convivenza?”, quante volte ti sarai interrogato su quali siano le differenze e quale rappresenti effettivamente la scelta migliore per la coppia e per il tuo futuro. Il binomio matrimonio-convivenza rappresenta un tema molto caldo ed è ancora oggi oggetto di molte domande ed insicurezze.
Molto spesso questa decisione difficile viene profondamente influenzata dalla presenza o meno dei figli.
Quando conviene il matrimonio? Cosa cambia in merito alla gestione dei figli? Convivenza è sinonimo di non amore? Se stai cercando una risposta a tutte queste domande, ti trovi nel posto giusto, equipaggiati di carta e penna e preparati ad apprendere quanto più possibile in merito a questa tematica.
Differenze tra convivenza e matrimonio: quali sono?
Partiamo dal presupposto che, affinché una relazione possa diventare matrimonio o convivenza, è fondamentale che ci sia, alla base, un forte legame affettivo tra le due persone coinvolte. Decidere di condividere la propria vita con qualcuno significa essere disponibili alla scoperta di noi stessi e del proprio partner anche a costo di rinunciare ad una vera e propria indipendenza.
Una volta fatte queste premesse possiamo andare ad analizzare nel dettaglio quali sono le caratteristiche della convivenza e del matrimonio e cosa differenzia l’una dall’altro.
Parliamo di convivenza quando due persone, dello stesso sesso o di sesso differente e di maggiore età, sono legate da legami stabili affettivi diversi da parentela e matrimonio e che decidono di coabitare. Si diventa quindi conviventi quando si ha intenzione di sostenere sia dal punto di vista morale sia materiale il proprio partner, tuttavia, affinché questa venga riconosciuta, è necessario essere in possesso di documenti utili per formalizzare l’unione dei due individui: carta di convivenza e contratto di convivenza.
Il matrimonio, invece, è un atto giuridico che indica l’unione di due persone, a fini civili, religiosi o ad entrambi i fini e che di norma prevede una celebrazione attraverso una cerimonia pubblica detta nozze, comportando diritti e obblighi fra gli sposi e nei confronti dell’eventuale prole.
Un’importante differenza tra convivenza e matrimonio riguarda la procedura utilizzata per la formalizzazione dell’unione: il matrimonio prevede che i due individui si presentino davanti ad un ufficiale di stato o ad un sacerdote, in base alle proprie preferenze, per dichiarare di voler diventare marito e moglie; è importante che ci sia la presenza di due persone esterne il cui compito sarà quello di testimoniare la formalizzazione dell’unione.
La coppia di fatto, invece, ha la possibilità di formalizzare la convivenza sia di persona che tramite raccomandata attraverso una comunicazione all’ufficio anagrafe del comune di residenza. Non è necessaria la presenza di entrambi i partner.
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Perché convivere? tutti i pro e contro della convivenza
Come abbiamo visto, ci sono non poche differenze tra convivenza e matrimonio che sono assolutamente utili da considerare per avere una panoramica generale della situazione e al fine di arrivare a raggiungere una soluzione ottimale per ambedue le parti.
Adesso, focalizziamoci in particolar modo sulla convivenza e andiamo ad analizzare quali pro e contro sono caratteristici.
Pro:
- L’andare a convivere può essere utilizzato come banco di prova, come un test preventivo per valutare e stabilire se la coppia è effettivamente pronta per passare il resto della vita insieme e, magari, pronta per fare il grande passo verso il matrimonio
- In un rapporto tra conviventi non ci sono né diritti né doveri civili che vincolano la vita di coppia e questo rappresenta un notevole vantaggio nel momento in cui i partner decidono di separarsi.
- Vi è un notevole miglioramento dal punto di vista della salute: vivere insieme, fare l’amore, condividere ogni esperienza e emozione con il proprio partner aumenta notevolmente il grado di felicità della vita di tutti i giorni e consente al tempo stesso una riduzione di stress.
Inoltre, avere spesso la possibilità di confrontarsi con una persona a te molto vicina potrebbe aiutarti a superare diverse problematiche e diversi momenti difficili.
Contro:
- Sicuramente lo svantaggio principale deriva da delle semplici considerazioni di tipo sociale, ovvero tutta una serie di pregiudizi che portano a giudicare una coppia di fatto come una coppia secondaria e meno importante rispetto ad una sposata.
- Rinunciare ad una vita da single può essere difficile per alcune persone. Sebbene la convivenza possa rappresentare un perfetto banco di prova per testare quanto amore ci sia nella relazione, è importante non commettere l’errore di sottovalutare l’idea di condividere uno spazio con un’altra persona. Abituarsi ad un partner romantico può soffocare il fuoco della passione. Puoi annoiarti facilmente l’uno con l’altro e ci vuole un notevole sforzo per mantenere una relazione interessante e varia. L’altro estremo è che si sviluppano tensioni e il risultato sono accese discussioni. Ricorda, non c’è nessun posto dove scappare quando vivi insieme, non puoi semplicemente andare a casa per evitare una situazione scomoda.
Per approfondire il tema, ti consiglio di leggere l’articolo: Crisi di inizio convivenza
Perché sposarsi? tutti i pro e contro del matrimonio
Pro:
- Sposarsi significa acquisire uno status ufficiale e i due partner vengono ufficialmente riconosciuti dalla società come una famiglia. Questo fortifica fortemente la relazione soprattutto da un punto di vista psicologico e riduce notevolmente la possibilità di ripensamenti che, al contrario, possono avvenire con maggiore facilità in un rapporto tra conviventi.
- Le coppie sposate vengono considerate come coppie di serie A: infatti, è fondamentale ricordare che il matrimonio richiede importanti prese di responsabilità e questo, agli occhi della società, viene visto come un valore aggiuntivo e un qualcosa di estremamente positivo.
- Contraendo l’unione matrimoniale, marito e moglie acquisiscono gli stessi diritti e doveri e, in caso di separazione, se uno dei due è in difficoltà, l’altro è tenuto ad intervenire, offrendo aiuto dal punto di vista economico
Contro:
- Le spese rappresentano sicuramente uno degli svantaggi principali per chiunque abbia deciso di sposarsi. L’organizzazione e la gestione delle nozze, infatti, richiedono non solo tempo e fatica ma anche un notevole impegno dal punto di vista economico, basti pensare che, in media, in Italia, le nozze possono arrivare a costare tra i 25-30 mila euro
- Può capitare di non arrivare preparati e sicuri al grande giorno con la conseguenza che ci si ritrovi in una situazione di disagio e che quindi il matrimonio diventi una grande trappola dalla quale è molto complicato uscire anche e soprattutto per ragioni di natura giuridica. É proprio per questo motivo che sorge la necessità di valutare e agire prudentemente prima di compiere un passo così grande.
Matrimonio e convivenza con figli: ecco cosa cambia
Non sempre però c’è chiarezza in merito a quali differenze ci siano riguardo alla gestione dei figli in una coppia sposata o convivente: è importante tener conto del fatto che, a prescindere da ogni eventuale situazione, i figli abbiano il diritto di essere mantenuti, educati ed istruiti da ambedue i genitori, sia in caso di matrimonio che di convivenza.
Quando una coppia di conviventi decide di mettere al mondo un figlio è necessario che entrambi i genitori riconoscano come proprio il bambino, attraverso una dichiarazione esposta all’ufficiale dello stato civile del Comune di residenza. La coppia sposata, invece, non ha questo obbligo e il bambino, per legge, verrà indipendentemente riconosciuto come figlio di entrambi i genitori.
Vi sono però differenze riguardo al trattamento riservato ai figli in caso di separazione dei genitori. Infatti, quando due coniugi si separano, anche se lo fanno di comune accordo, le loro decisioni devono essere prese nell’interesse dei loro bambini o ragazzi. Quindi, tutto ciò che riguarda la scelta del genitore con il quale essi dovranno convivere, le modalità e i tempi di incontro con la madre ed il padre, il contributo che questi ultimi dovranno dare al loro mantenimento deve essere determinato tenendo conto esclusivamente di ciò che è bene per loro. Affinché ciò avvenga, vi è sempre un controllo da parte del tribunale su eventuali accordi dei genitori; se questi sono invece in disaccordo, saranno i giudici a decidere.
La stessa cosa non avviene in caso di separazione di genitori conviventi. Se essi non concordano su ciò che riguarda i figli, potranno rivolgersi al giudice perché sia lui a decidere; ma se, al contrario, sono d’accordo potranno prendere qualsiasi decisione riguardo ai bambini o ragazzi, senza nessun controllo esterno che verifichi che effettivamente venga fatto l’interesse dei minori.
Matrimonio o convivenza: qual è la scelta migliore?
É molto importante tenere a mente che non siamo di fronte ad un bivio che ci conduce verso una scelta giusta e una sbagliata. Decidere di andare a convivere o di proseguire la vita come coniugi è una scelta che, come abbiamo visto, dipende da moltissimi fattori e che può essere influenzata da moltissime situazioni. Ognuno ha la facoltà di essere padrone del proprio destino e ponderare quindi le sue scelte in base a sentimenti, esigenze o necessità diverse.
Per queste motivazioni, qualunque scelta si compia, è fondamentale che sia fatta con consapevolezza, coscienti del fatto che non sempre tutto sarà semplice, che si presenteranno diversi ostacoli che solo un vero amore sarà in grado di affrontare e superare.
Consigli di lettura
Se sei interessato e curioso di conoscere e approfondire maggiormente il tema, allora ho preparato per te tre libri fantastici che ti consiglio vivamente di leggere:
Solamente dopo averli letti, ti inviterei a lasciare un commento qui sotto così da avere anche un tuo parere!
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