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Hai mai sentito il tuo partner dire qualcosa come “Sei mia e nessuno può toccarti“, oppure “Se qualcuno ti guarda in mia presenza deve cambiare strada” o ancora “Quel vestito non lo metti“?
Se sì, è sicuramente un partner molto possessivo.
Ma come nasce la possessività? Quali sono le sue ripercussioni nella coppia? E come è possibile affrontarla insieme?
Se te lo stai domandando, ti trovi nel posto giusto.
Molte donne si rassegnano all’idea di avere un fidanzato troppo possessivo. Tuttavia, non bisogna confondere la possessività con la personalità. Cambiare una persona possessiva è possibile!
In questo articolo troverai alcune linee guida su come migliorare la vostra situazione di coppia in termini di possessività maschile.
Prima di procedere alla lettura dei consigli pratici, però, è utile avere chiari alcuni aspetti del problema che probabilmente non avevi considerato. Iniziamo subito!
Possessività maschile: “Non sarà un po’ eccessivo?”
Partiamo da una definizione della parola possessività tratta dal vocabolario Treccani.
Possessività s.f. [der. di possessivo] = È la caratteristica di chi si mostra possessivo nei confronti di una persona amata, o nell’ambito dei rapporti umani in genere.
Fin qui, tutto chiaro.
Ogni qualsivoglia sentimento di amore o affetto all’interno di un rapporto, implica il timore che questo si incrini o che finisca. Un timore di questo tipo è spesso associato a sensazioni di ansia, angoscia o paura.
Stiamo parlando, dunque, di una paura umana, naturale, facile da controllare e per nulla invasiva, fintanto che la gelosia e la possessività non sfociano in situazioni di esagerazione (per maggiori approfondimenti sulla gelosia leggi anche Come superare la gelosia e non farle rovinare il tuo rapporto).
Quello che ci preme sapere, in questo caso, è quali siano le origini psicologiche del disturbo possessivo e come poter superare questo tipo di situazione disagevole nella coppia. Analizziamolo insieme.
Possessività in psicologia: non è solo carattere!
Contrariamente a quanto molti pensano, la possessività non è dettata solo dal carattere.
L’uomo possessivo è fragile, insicuro ed è espressione di uno stato profondamente infantile. Se ci pensiamo, infatti, i bambini piccoli nutrono il costante desiderio di possedere per sé tutte le attenzioni e le coccole della madre, rifiutando di condividerle con altri.
Quando questo atteggiamento permane anche in fase adulta, l’effetto che ne deriva è una personalità ossessiva, dispotica, ansiosa e sentimentalmente instabile, che teme l’abbandono.
Si tratta di uno stato di insicurezza maturato nel tempo nei confronti di sé stesso e che, all’interno della coppia, si tende a trasferire sul partner. È il motivo per cui il profondo sentimento di dominanza porta la persona possessiva a considerare la propria partner come una proprietà, che nessuno può valicare.
Le dinamiche con cui il partner possessivo può manifestare la propria dominanza sono svariate: dall’innocua affermazione “Sei soltanto mia” a forme di aggressione, verbale o fisica, nel corso di una discussione.
Ma tutto sommato, solo gli oggetti e gli animali possono essere considerati una proprietà di qualcuno. Non bisogna dimenticare che amare significa riconoscere la libertà dell’altro nella sua individualità. Nessuno può dirci come dobbiamo vestirci o con chi trascorrere il nostro tempo libero. Soprattutto, nessuno ha il diritto di farci sentire come semplice ammasso di materia difronte ai suoi occhi.
Come la possessività maschile può insediarsi nella complicità di coppia
Occorre, a questo punto, interrogarsi sulle ripercussioni della possessività e della dominanza all’interno della coppia.
Come già accennato, alcuni esempi pratici si traducono nella tendenza di dominare l’altro con semplici affermazioni fuori luogo. In casi più seri, il soggetto possessivo può causare l’annullamento totale della propria partner, a tal punto da considerarla come mero oggetto. Come reagisce la donna?
Ci sono due tipologie di reagenti difronte a un’espressione di dominanza:
- Chi reagisce aggressivamente, o drasticamente, alla dominanza del partner.
- Chi timidamente tace, incassando e lasciando passare.
Verrebbe da dire che, trattandosi di uomini, uno schiaffo non fa mai male ma, battute a parte, analizzeremo meglio nel paragrafo successivo come interpretare la dominanza del partner.
Non bisogna sottovalutare le reazioni manifeste e non manifeste della donna difronte alla possessività maschile. Entrambe le tipologie di reagenti, infatti, non vivono la situazione serenamente, contrariamente a quanto il partner possa credere.
Quello che ci interessa sapere in questa sede è fino a che punto la possessività può distruggere o guastare la complicità di coppia.
È chiaro a tutti che, alla lunga, avere un compagno che controlla in modo maniacale i nostri comportamenti può stufare. Tuttavia, non si tratta solo di fastidio ed irritazione.
La possessività maschile estrema può avere delle ripercussioni anche nella sfera più intima. Il sentirsi costantemente monitorata porta la donna a provare insicurezza e angoscia, le stesse su cui si fonda il carattere possessivo dell’uomo (Ve lo ricordate?).
L’uomo possessivo convive in uno squilibrio emotivo, tra attacchi di passione e rabbia verso la partner, facendo vivere la storia come negativa. Non c’è da stupirsi, allora, se ti capita di sentirti a disagio quando ti trovi da sola e in intimità con il tuo partner molto possessivo.
Reagire alla dominanza maschile: 3 cose da ricordare
Come accennato, le donne reagiscono alla dominanza maschile in modi molto svariati. Alcune tendono ad accettarla, talvolta credendosi meritevoli del comportamento dispotico del partner possessivo. Altre reagiscono aggressivamente, innescando litigi che, alla lunga, le spingono a voler chiudere la relazione.
Qualunque sia la tua reazione, il comportamento dominatore del partner può riversarsi sul tuo modo di essere, che tu lo voglia o meno. Non bisogna, quindi, sottovalutare i gesti di dominanza da parte del partner possessivo poiché le conseguenze sulla donna possono essere molto insidiose.
Mi riferisco, soprattutto, alla considerazione che la donna nutre verso sé stessa. Ogni forma di dominanza, da semplici affermazioni a tendenze di controllo vero e proprio, contribuirà ad abbassarla o ad azzerarla.
La donna non si vedrà più come una persona dotata di sensibilità e sentimenti, ma si farà trascinare dalla dominanza del partner fino a considerare sé stessa come una proprietà o un oggetto.
Per evitare che questo accada, ecco tre cose da ricordare:
- Di fronte ad affermazioni frequenti come “Il tuo corpo mi appartiene” o “Nessuno può toccarti”, non pensare che si tratti di un complimento. Anche se al momento può farti piacere, rifletti sul fatto di NON essere una proprietà. Ci sono tanti modi per dimostrare affetto e far sentire la donna apprezzata, senza il bisogno di dominarla. Fallo presente al tuo partner in modo pacato e tranquillo.
- Non giustificare il suo essere dominatore credendoti meritevole del suo controllo. La ragione della sua possessività non sei tu. Se la situazione diventa ingestibile, ci sono vari modi per affrontarla e migliorarla. Nascondere il disagio che la possessività ti provoca, o tentare di giustificarlo, non ti aiuterà a superarlo. Al contrario, il problema si riverserà su di te, arrecandoti disagi più profondi.
- Cosi come è sbagliato giustificare il problema e trascinarlo nel tempo, è sbagliato anche reagire con eccessiva drasticità. Le cause alla base della possessività maschile possono essere affrontate. Non pensare, dunque, di dover chiudere la relazione troppo precocemente. Dai la possibilità al tuo partner di migliorare. L’importante è prendere in mano il problema con consapevolezza e affrontarlo insieme.
Questi tre punti sono importanti per comprendere come reagire adeguatamente alla dominanza del partner possessivo. Non sottovalutarli!
Come affrontare la possessività insieme. Consigli pratici
Veniamo ora all’aspetto più cruciale del problema: come affrontare la possessività maschile, in modo che questa non arrivi a guastare il rapporto.
“Nella coppia si è sempre in due” come si è soliti sostenere. In questo caso, però, chi deve lavorare di più è il soggetto possessivo. Ciò non toglie che la donna possa intervenire in suo aiuto.
La mia esperienza mi dice che non sempre è sufficiente rassicurare il partner possessivo con affermazioni dolci e tenere. Esistono, tuttavia, alcuni accorgimenti che possono essere facilmente applicati per controllare la tendenza dominatrice del partner. Vediamoli insieme:
- In primis, occorre riconoscere il problema. Se il tuo partner da solo non è in grado di farlo, prova ad aiutarlo, dialogando pacatamente. Il dialogo è sempre la chiave di un rapporto sano e duraturo. Non bisogna temerlo. Prendetevi una tazza di caffè in un luogo tranquillo e prova ad esprimergli le ragioni per cui ti senti oppressa e a disagio.
- Dopo aver preso in mano il problema, è assolutamente indispensabile lavorare sulla bassa autostima. Come dicevamo, la possessività deriva da un sentimento di insicurezza verso sé stesso. Tramite gesti semplici e rassicurazioni costanti, fai sentire il tuo partner speciale e diverso da chiunque altro. In questo modo, l’uomo possessivo ha meno ragioni di sentirsi fragile o facilmente rimpiazzabile. L’obiettivo finale è che lui smetta di domandarsi perché è amato.
- È molto utile anche interagire con altre persone al difuori della coppia. Frequentare amici esterni, insieme o individualmente, aiuta a sganciarsi dal proprio partner, riducendo il sentimento di “dipendenza” che la persona possessiva nutre nei suoi confronti. Non abbiate paura di esprimere il vostro problema ad altre persone. Esternarlo aiuterebbe entrambi ad esaminarlo con maggiore consapevolezza.
- Infine, esistono alcune tecniche di respirazione e rilassamento che il soggetto possessivo può adottare quando sta per perdere il controllo. In questo caso, il trucco è: chiudi gli occhi, estraniati mentalmente, fai tre respiri profondi e concentrati sull’aria che entra ed esce dal tuo corpo. Prenditi questo tempo per chiederti cosa c’è che non va, ad esempio domandandoti “Sono geloso? Insicuro? Perché sono cosi possessivo?”.
Per ulteriori approfondimenti su come contenere la possessività, visita questa pagina.
Non ha funzionato e la possessività persiste? Provate con la psicoterapia
I consigli appena visti sono validi per i casi in cui la possessività è ancora facilmente riducibile.
Alcune volte, però, “essere in fusione” equivale a regredire a uno stato di relazione madre-bambino, facendo diventare il rapporto irrimediabilmente distruttivo. È il segnale che il supporto del partner non basta più.
Fortunatamente a tutto c’è rimedio. Occorre andare a fondo del problema e, se necessario, affidarsi ad un terapeuta individuale o di coppia e iniziare una terapia.
La possessività patologica viene curata anche in ambito psichiatrico con l’ausilio di farmaci. Tuttavia, prima di dover far ricorso alla psichiatria, potreste valutare la possibilità della terapia di coppia. La psicoterapia è in grado di condurvi lungo un viaggio di riparazione e di consapevolezza. Non escludetela!
Se doveste decidere di intraprendere questa strada, fai capire al tuo partner di averne davvero bisogno in prima persona. In questo modo, non correrai il rischio di farlo sentire sbagliato o atipico.
Per maggiori spunti su come affrontare la possessività in terapia, consulta il blog della dottoressa salomoni.
Il segreto per dominare la possessività maschile è…
Ricordare di essere in due.
Anche se il problema potrebbe apparire solamente suo, è una situazione che dovete affrontare insieme (non dimenticare ciò che abbiamo detto a proposito di farlo sentire unico e speciale).
Anche quando ti sembrerà che la sua possessività sia ormai troppa, non smettere mai di farlo sentire desiderato, compreso e amato.
Niente di quello che farete per migliorarvi sarà inutile se ci proverete insieme. Soprattutto, metti da parte l’idea di mollare tutto prima ancora di cominciare.
Fidati di lui e fidati di te!
Non abbiate paura di affidarvi a qualcuno di esperto, qualora non riusciste a dominare la possessività da soli. Circoscrivere il problema a voi due non vi aiuterà a superarlo.
È importante, invece, riconoscerlo nella sua complessità e accettare di estenderlo anche a qualcuno che non sia il partner. Temere l’aiuto altrui, per vergogna o paura, limiterà i vostri tentativi di riparazione.
“La gelosia non deve essere negata ma educata, come ogni altro sentimento primitivo del bambino: invidia, possessività, egoismo. Potenziando l’autostima di chi è geloso, in modo che riesca a immaginare di poter vivere senza l’altro: magari triste, melanconico, ma non annientato.” (Willy Pasini)
Consigli di lettura sul tema della possessività maschile
Dopo questo lungo discorso sulla possessività maschile, è arrivato per te e il tuo partner il momento di agire.
Qualora foste interessati ad approfondire il tema della possessività maschile, ecco tre libri interessanti:
Se l’articolo ti è stato utile, fammelo sapere. Lascia un commento e raccontami la tua esperienza!
Pubblicato la prima volta il 17/08/2021 alle 08:00
Sono Sara, ho 20 anni e sono universitaria in Scienze Psicosociali della Comunicazione all'università di Milano-Bicocca. Il mio mondo è la danza e i libri, e mi accompagnano in ogni giorno della mia vita. Dopo aver studiato danza classica, moderna, jazz e contemporanea ho avuto l'opportunità di insegnare alle ballerine più piccole. Se dovessi descrivermi con due parole userei : creativa e ambiziosa (e anche un po' sognatrice). Mi piace dedicarmi a tanti hobby diversi, tra cui la fotografia digitale, il video editing, la pasticceria e la lettura. Spero in futuro di realizzare molti progetti e di dedicarmi sempre a ciò che più mi appassiona.
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