Cosa trovi in questo post
Stare bene da soli. È possibile?
Sei appena uscito da una relazione e ti stai interfacciando con la condizione da single?
Hai capito che la vita di coppia non fa per te? La tua situazione da single dura da diverso tempo? Questo articolo sull’imparare a stare soli e su come sconfiggere la paura della solitudine quello che fa per te! Proveremo a capire come la paura di restare soli possa nascere, quali conseguenze possa avere per la tua vita quotidiana la paura di rimanere sola o il terrore di rimane solo e quali metodi puoi adottare per migliorare questa paura.
Star bene da soli è importante anche per animali sociali come noi umani, soprattutto se in condizione di single.
Ecco una guida per raggiungere questo scopo.
Cosa vuol dire stare bene da soli
Sto bene da solo, ma non sono un solitario. Cerco gli altri per scelta, non per timore della solitudine. E scelgo con chi stare. Perché siamo fatti per stare con pochi
A. Degas
Da piccoli passiamo molto più tempo da soli, crescendo questa solitudine viene rimpiazzata dalle nuove amicizie e dalle nuove relazioni, rompendo per la prima volta lo status da single. Le relazioni si sono moltiplicate soprattutto nell’era digitale con l’avvento dei social media che ci permettono di amplificare la nostra rete di conoscenze.
Cerchiamo sempre di più di connetterci con gli altri e sempre meno a connetterci con noi stessi in quanto affetti dalla mania di dover sempre essere in contatto con qualcuno.
Soprattutto quando la situazione da single diventa un disagio, si cerca in tutti i modi di annichilire questa sensazione prestandosi alla compagnia di chiunque, con la conseguenza di collezionare relazioni di poco valore.
Star bene da soli significa scoprire la propria compagnia, coltivarla e trasformarla in un punto di forza per definire il nostro benessere. Infatti per stare bene con gli altri prima bisogna stare bene con sé stessi, e l’unico modo per farlo è ritagliarsi dei momenti in solitudine.
Per darne una definizione migliore è utile individuare cosa non vuol dire stare bene da soli.
È comune pensare che un comportamento automatico del star bene da soli sia l’auto emarginazione, assolutamente no! Una persona può essere socievole, propensa a fare nuove amicizie, e allo stesso tempo riconoscere di potersi godere del tempo con sé stessa.
È comune pensare, inoltre, che star bene soli significa abbandonarsi alla solitudine e quindi ad uno stato di depressione; il problema di base è la società che associa al termine un’accezione negativa, imparare a riconoscerne il lato positivo è uno dei traguardi da raggiungere.
Questa nuova prospettiva fornisce una marcia in più verso la scoperta di qualcuno a cui non servono gli altri per non sentirsi vuoto.
Se desideri approfondire l’argomento sullo stare da soli ecco un video che può esserti utile:
Stare da soli: esistono persone che stanno bene da sole, e persone che soffrono di paura della solitudine
Una persona che sa stare da sola non è mai sola. Le persone che non sanno stare da sole, sono sole
Osho
Le persone che imparano a star bene da sole generalmente:
- Ritrovano l’equilibrio più facilmente: dopo essere tornati single, stare da soli aiuta più facilmente a ritrovare l’equilibrio perché gli individui che imparano a stare soli sono consapevoli che solo loro stessi sono in grado di definire la loro felicità;
- Hanno un’autostima molto più alta: il processo che porta a star bene da soli è parallelo ad un processo di auto analisi interiore che ha come obiettivo ultimo quello di accettare se stessi con i propri pregi e difetti. Questo migliorerà anche la condizione da single in quanto imparerai che non devi stare con qualcuno per sentirti apprezzato/a;
- Danno più valore alle amicizie: oltre al ruolo di single si rivestono altri ruoli come quello dell’amico/a. Imparando a stare bene da soli e a superare la paura di rimanere soli si apprezzerà di più l’individualità, di conseguenza non si andrà alla ricerca forzata di nuove conoscenze per non sentirsi soli; le amicizie vengono maggiormente selezionate con cura e valorizzate, soprattutto se fanno sentire a proprio agio;
- Distribuiscono meglio il tempo al fine del benessere interiore: imparare a star bene da soli porta a coltivare l’individualità , inoltre, porta a riorganizzare la vita concedendo molto più tempo in solitudine per sé stessi, riducendo gli eventi stressanti della giornata e continuando il processo di analisi interiore;
- Sono molto più autonome: imparare a star bene da soli e combattere la paura di restare soli porta a svolgere maggiormente attività in solitudine, sviluppando nel tempo indipendenza. Noterai la differenza anche quando non sarai più single, la relazione si baserà molto meno sulla dipendenza verso l’altra persona.
Mi sento solo o mi sento sola: consigli pratici per stare bene da soli
Amare se stessi è l’inizio d una storia d’amore lunga tutta una vita
Oscar Wilde
Il viaggio per star bene da soli e soprattutto la voglia di stare soli inizia concedendosi dei momenti in totale solitudine, fai una lista delle cose che ti piace fare e che di solito fai in compagnia e prova a sperimentarle da solo. Se sei appena tornato single prenditi del tempo per elaborare la rottura e poi comincia anche tu il percorso!
Successivamente inizia a compiere passi più grandi: se non l’hai ancora fatto, comincia a programmare dei piccoli viaggi vicino casa con incluse esperienze che ti coinvolgono, vai al ristorante a mangiare da sola, al cinema o a fare compere. Superare la paura di restare soli parte da piccole azioni quotidiane, piccoli gesti che dicono al tuo cervello “ce la possiamo fare a star soli!”
Questo passo risulta più complicato perché siamo abituati a compiere questa azioni in compagnia e, soprattutto se abituati a compierle con il proprio partner, quando ci ritroviamo single le situazione potrebbero apparirci strane. Ed è qui che scatta la necessià persino l’obbligo di superare la paura di restare soli: dobbiamo sviluppare la voglia di solitudine, intesa come desiderio di restare soli, di non essere circondati da altre persone e godersi la solitudine.
Significa, inoltre, quel desiderio di solitudine che ci fa dire: “Voglio stare da solo!” o “Voglio stare solo“. Ti è mai capitato?
Inoltre entra in gioco il fattore società. Si è abituati a pensare che agli altri importa di noi, e di quello che facciamo, molto più di quanto in realtà sia! Forse perché in prima persona quando vediamo qualcuno da solo al cinema o al ristorante sale in noi un senso di pena, quando magari quella solitudine è stata ricercata volontariamente.
Dobbiamo imparare ad abbattere la paura del giudizio: in realtà i giudizi degli altri non sono così frequenti e quei pochi, che vengono colti dagli sguardi indiscreti della gente, non devono pesare perché privi di fondamento.
Chi giudica, infatti, lo fa con gli occhi annebbiati dalla convinzione che l’uomo, in quanto animale sociale, debba sempre avvalersi della compagnia. Compagnia che deve protrarsi nel maggior tempo possibile: dobbiamo avere una compagnia di amici, dei colleghi, un compagno di vita…
…e se qualcuno, invece, decide di rimanere single per scelta? Qui si potrebbe incominciare un altro lungo discorso, mi preme solo sottolineare come la società in questo caso attribuisca alla persona che opta questa scelta la poca serietà o l’incapacità di sapersi trovare qualcuno.
Qualsiasi sia la tua scelta ci sarà sempre qualcuno che giudicherà quello che fai, ma ricordati che il pensiero deriva da una persona che non ha trovato in se stessa la ragione del suo benessere.
Abbattuta la barriera sociale è ora di definire la tua “zona sicura”: individua cosa ti rende felice, soddisfatta e in pace con te stessa, riporta alla luce i tuoi traguardi e i momenti difficili che hai superato. Insomma inizia ad analizzarti, scoprirti, fino a quando guardandoti allo specchio sarai compiaciuta di quello che vedi.
Infine se sei appena tornato/a single definisci i punti principali della relazione appena conclusa per inquadrare meglio cosa cercare nel futuro.
Compiendo questi passi arriverai automaticamente a ritagliare spazi in solitudine per te stesso come se fosse un bisogno primario; scoprirai in te stesso la compagnia che avevi sempre trascurato tagliando il traguardo del benessere solitario.
Cosa fare quando si impara a star bene da soli e stare bene con se stessi
La solitudine può portare a forme di straordinaria libertà
Fabrizio De André
Dopo aver appreso come star bene da soli, cosa si può fare quando si rimane da soli? Le attività da fare da soli sono innumerevoli, ecco una lista di alcune:
- Viaggiare: concedersi un viaggio da soli non è la stessa cosa di un viaggio in compagnia. Innanzitutto non si deve scendere a nessun compromesso riguardo mete e tempistiche, si può avere la privacy di cui ognuno di noi ha bisogno e soprattutto avrai una crescita personale sperimentando quali sono i tuoi limiti;
- Sport: anche praticare sport da soloè un’esperienza diversa rispetto a praticarlo in compagnia, in questo caso potrai ascoltare di più il tuo corpo definendo i tuoi limiti e le tue tempistiche, non sentendomi in colpa a prenderti una pausa se il tuo corpo lo richiede
- Svago: via al cinema, ad un concerto, ad una mostra, fai una passeggiata…
- Scrivere: scrivere è utile soprattutto nel percorso di autoanalisi. Quando si rimane da soli i pensieri iniziano a scorrere come un fiume in piena, scriverli può aiutare ad arginare il flusso concentrandosi su ognuno di essi definendo anche le emozioni ad esse correlate.
Se sei appena tornato/a single puoi utilizzare la scrittura per definire i punti critici della passata relazione ed essere più consapevole dei campanelli d’allarme per la prossima relazione; - Praticare Mindfulness: è una pratica per ridurre lo stress della vita quotidiana, nello specifico cerca di trasmettere delle pratiche per ritrovare il proprio equilibrio e aiutare a stare bene con se stessi
- Informati: internet è pieno di materiale riguardo lo star bene da soli (anche da single) , di seguito due libri che potrebbero interessarti:
Star bene da soli: come superare la paura di restare soli ed essere single
Molte persone soffrono per la paura di trovarsi da sole, e quindi non si ritrovano affatto
Rollo Maggio
Innanzitutto bisogna capire quale siano le cause di fondo della paura di rimanere soli, ad esempio potrebbe essere dovuto in seguito ad una rottura, oppure ad un lungo periodo da single.
La paura della solitudine, o MonoFobia o AutoFobia è molto diffusa: se è vero che il 55% degli italiani ha paura di restare soli (Fonte Vision sulla paura di stare soli), è anche vero che la recente pandemia, la crisi socio-politica recente e le condizioni in cui viviamo non facilitano l’uscita da questa paura di rimanere sola in casa oppure la paura di restare solo, facendo emergere questa paura della solitudine è sia maschile che femminile.
Individuata l’origine della fobia di stare soli, bisogna capire quanto effettivamente sia invalidante la condizione: si tratta di un semplice timore oppure è una preoccupazione costante? È la paura di rimanere soli per sempre o di stare soli per un breve periodo, come un weekend, le vacanze o altro? E ancora, è la paura di essere single, di non avere un compagno o una compagna, oppure il timore di restare soli per sempre?
A livello lieve può essere risolto col tempo, se sei appena uscito da una relazione prova a compiere piccole azioni in autonoma così da riprendere in mano il tuo quotidiano. Se sei single da molto tempo, e questo ti crea disagio, sfrutta la tua condizione per scoprire te stesso e cosa vuoi, anche in merito ad una relazione futura.
Ecco un video offre dei consigli per vincere la paura di rimanere da soli:
A livello più grave può trasformarsi in una fobia, l’autofobia infatti è la paura di rimanere da soli. La fobia può derivare da diversi fattori come un trauma in seguito ad una turbolenta rottura oppure in seguito ad un episodio che ricade ai tempi dell’infanzia.
È necessario in questo caso affidarsi ad un professionista per intraprendere un giusto percorso per imparare a rimanere soli.
Uno tra tanti è la terapia cognitivo-comportamentale che lavora sulla rielaborazione cognitiva e cerca di fornire al paziente le strategie per gestire al meglio le situazioni stressanti.
Ecco un video che offre 3 consigli pratici su come affrontare l’autofobia:
Se ti interessa puoi anche leggere il nostro articolo Philofobia: come superare la “paura di amare” passo dopo passo può aggiungere qualcosa alla tua paura della solitudine, e aiutarti a ragionare su come la paura di restare soli possa bloccarti nell’avere una relazione soddisfacente con altre persone.
Un’altra lettura che ti può aiutare è quella dell’articolo Vita da single: guida di sopravvivenza per cuori solitari che ha un approccio molto positivo, non legato alla parua di star soli, ma ai vantaggi che la vita da single può portarti. Scommettiamo che ti piace? Stare soli a volte è un vero e proprio privilegio, che aiuta a mettere insieme le idee, chiarirsi, conoscersi. Stare soli significa contare su se stessi, aumentare la propria autostima, sapere che siamo forti e capaci di star soli di fronte al mondo. Stare soli significa allenarsi a un mondo difficile che ci può mettere la paura della solitudine, ma che noi sappiamo affrontare con coraggio e forza.
Arrivati alla fine di questo viaggio, non posso che dire che stare ben da soli è un percorso lungo che richiede costanza, ma una volta incominciato ti chiederai come mai non l’hai intrapreso prima.
Se l’articolo ti è stato d’aiuto lascia un commento!
Lascia un commento