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Amore difficile: 5 libri che raccontano di una convivenza tormentata
Il periodo storico che stiamo vivendo ha messo a dura prova la realtà sentimentale di molte coppie, forzate in lockdown tra le quattro mura della propria casa a stretto contatto con il partner per tutta la giornata.
Parecchie persone possono soffrire una relazione che non ha mai funzionato fino in fondo dal principio e che la situazione corrente sta aggravando, oppure un’amore difficile che ha iniziato ad incrinarsi proprio a causa di una convivenza costante e obbligata.
Spesso tendiamo a ricercare nella lettura un’astrazione dai problemi contingenti che ci occupano la mente, una via di fuga per non sentire il peso delle questioni che gravano sulle nostre spalle.
Ma la letteratura, i libri, le parole, possono essere degli strumenti utili per aiutarci a comprendere meglio ciò che viviamo e che può non apparirci sempre chiaro e trasparente.
Offrendo prospettive nuove e differenti dalla propria e aprendo ad esperienze altrui che possono fare da guida per intraprendere un nuovo cammino, tali opere permettono di comprendere e cambiare ciò che non piace e che fa soffrire.
Questo, anche in amore.
Le storie che ho deciso di proporti, attraverso i 5 libri che troverai continuando la lettura, sono racconti di un amore difficile, storie tragiche, tristi, di desideri profondamente complicati e intricati, in cui amore e odio sono fili che si intrecciano a formare un gomitolo difficile da districare, dove le estremità si perdono impedendo di ritrovare sé stessi.
Ma sono storie che, seppur malinconiche, infelici e amare, possono aiutare chi le legge ad aprire gli occhi e analizzare con più chiarezza e cognizione la propria situazione sentimentale, per fermare in tempo la crisi di un amore difficile.
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Amore difficile1 – Follia, Patrick McGrath
Follia (in inglese Asylum) è un romanzo psicologico scritto nel 1996, quarto libro pubblicato dallo scrittore inglese Patrick McGrath.
Ambientato in Inghilterra nel 1959, Follia è narrato in prima persona da Peter, uno psichiatra che lavora in un manicomio di Londra e che racconta uno dei casi clinici più particolari in cui si è imbattuto durante la sua carriera. Al fianco del narratore, infatti, sarà l’amore difficile tra Stella ed Edgar il vero protagonista delle vicende descritte.
“Le storie d’amore catastrofiche contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni. Si tratta di relazioni la cui durata e la cui intensità differiscono sensibilmente, ma che tendono ad attraversare fasi molto simili: riconoscimento, identificazione, organizzazione, struttura, complicazione, e così via. La storia di Stella Raphael è una delle più tristi che conosca.
Stella è la moglie di Max, vice direttore del manicomio in cui Peter lavora; Edgar è un paziente internato nella struttura che, in semilibertà, si occupa della cura del giardino e del restauro della serra privata di Max.
È proprio qui, nella serra, che le esistenze di Stella ed Edgar iniziano ad intrecciarsi dando vita ad una passione selvaggia, ribelle e sconsiderata, ad un amore difficile che, come un cerchio che si chiude, porteranno la donna stessa in manicomio, in preda ad un dispiacere che sarà incurabile.
Nel romanzo, Patrick McGrath è in grado di mescolare con grande maestria follia e amore, insania e passione, guidando il lettore in un viaggio nella mente e nel cuore umano, senza mai giudicare ed emettere sentenze.
Follia non è solo pazzia, ma nemmeno puro e sano sentimento.
Anche quando l’autore si abbandona al racconto del desiderio e dell’ardore, l’occhio clinico e cinico di Peter è sempre presente a ricordare al lettore che quello che sta leggendo non riguarda una relazione ideale, da invidiare e alla quale ispirarsi.
Follia ci insegna che l’amore è travolgente, può arrivare quando meno lo si aspetta e sconvolgere radicalmente le esistenze; può portare gioia, un senso di libertà e liberazione, piacere e sollievo. Ma può anche accompagnarsi a tormenti, dolori, angosce e difficoltà.
L’amore è difficile, è uno dei sentimenti più complessi che possiamo trovarci a gestire, che sia o meno ricambiato, solo per il fatto di essere rivolto verso un’altra persona.
Può, quindi, essere complesso comprenderne i limiti, capire fino a che punto ci si può abbandonare, dove è necessario tracciare i confini del proprio sé e dove invece si può lasciare uno spiraglio aperto per coinvolgere l’altro.
E bisogna farlo con cura, altrimenti il rischio di rimanerne delusi è alto.
“Ma scusa, provai a dirle, in cosa credi che consista il tradimento? Nell’andare a letto con qualcuno, o nella possibilità di distruggere, andandoci, la felicità di qualcun altro? Non è mai il fatto nudo e crudo, sono le conseguenze che avrebbe se si venisse a sapere: l’atto in sé è insignificante.”
Amore difficile2 – Sylvia, Leonard Michaels
Scritto da Leonard Michaels e pubblicato nel 1992, Sylvia è un romanzo che si ispira alla vera storia del suicidio della prima moglie dell’autore statunitense.
Ambientato negli anni Sessanta nel Greenwich Village,Sylvia segue la storia d’amore difficile traLeonard, aspirante scrittore, e Sylvia, studentessa universitaria. I due ragazzi si incontrano per caso e per caso nasce la loro storia, fin da subito segnata da paranoie, insoddisfazione ma anche tanto amore.
“Cominciò senza un inizio. Facemmo l’amore finché il pomeriggio divenne crepuscolo e il crepuscolo divenne notte fonda.”
Leonard è un giovane pieno di ambizioni che non riesce a conquistare, spento e frustrato. A riaccenderlo e caricarlo di una nuova vitalità sarà proprio Sylvia, una donna bellissima e passionale ma carica di una follia autodistruttiva e dissolutiva, che divora sé stessa e tutto ciò che le si avvicina.
L’amore tra i due giovani, fin dalle prime pagine, riversa sul lettore tutto il suo sapore acro e pungente. Sylvia è la storia di un amore difficile ma vero, profondo, ma che non può funzionare senza che se ne possano comprendere a pieno i motivi.
Sylvia e Leonard si nutrono l’uno dell’altro, prosciugandosi senza mai saziarsi. Necessitano della reciproca presenza ma non sono in grado di gestirla. Si amano senza saperlo fare ma senza poterne fare a meno.
Il loro è un amore insano, claustrofobico, appeso ad un filo che è inevitabilmente destinato a spezzarsi. Ed è una storia resa ancora più sofferente dalla consapevolezza che non è un semplice prodotto di fantasia, della penna dell’autore, ma un’avventura reale, e come tale può essere vissuta da chiunque.
Per questo, Sylvia può insegnare qualcosa. Anche se è amore vero, che sentiamo nello stomaco e che non abbandona il nostro cuore, non è detto che sia un amore destinato ad esplicitarsi.
Ci si può amare anche se si è incompatibili, ma l’amore sarà faticoso, arduo, ingestibile e incomprensibile, un sentimento la cui portata può essere distruttiva.
A questo punto, è bene chiedersi: qual è il giusto prezzo da pagare per l’amore? Fino a che punto è lecito sacrificare sé stessi?
“Spesso le liti cominciavano senza preavviso. Io stavo dicendo qualcosa di banale e neutro, ma a un tratto ecco che Sylvia si irrigidiva, fissandomi. Buttava il telefono giù dal suo ripiano. Io smettevo di parlare, sobbalzavo, bruscamente richiamato all’attenzione. Lei gettava per terra la tazza e il piattino che prima erano accanto al telefono e che si frantumavano al suolo. Adesso urlava, mi accusava, e a mia volta le urlavo contro.”
Amore difficile3 – Michael mio, Amos Oz
Pubblicato nel 1968 (in Italia nel 1975), Michael Mioè il secondo romanzo di Amos Oz, scrittore israeliano.
La voce narrante della storia è quella di Hannah Greenbaum, studentessa di letteratura all’Università di Gerusalemme. Sulle scale dell’ateneo, tra una lezione e l’altra, la ragazza incontra Michael Gonen, colui che poco tempo dopo diventerà suo marito.
“Moriremo, Michael, io e te, prima di toccarci almeno una volta? Toccarsi. Unirsi. Tu non puoi capire. Perdersi l’uno nell’altra. Fondersi, crescere l’uno nell’altra senza rimedio. È difficile spiegare. Anche le parole sono contro di me.”
Se all’inizio del romanzo abbiamo l’impressione che il loro sia un amore felice e completo, nel corso della lettura questa convinzione si affievolirà sempre di più, fino a scomparire.
La penna dell’autore ci accompagna a percorrere il labirinto che è la mente di Hannah, un dedalo al tempo stesso chiaro ed intricato. Hannah si renderà ben presto conto che la vita che ha scelto non è adatta a lei, non la soddisfa, ma al contrario la rende spenta e opaca.
Né la gravidanza, né la ricchezza, né l’abitudine permetteranno ad Hannah di trovare e raggiungere l’equilibrio tanto desiderato per poter trovare riparo dalle inquietudini di una vita che non sente propria e da un amore difficile.
Al contrario, sembra solo essere destinata a logorarsi a poco a poco, cadendo in una depressione che non la abbandonerà mai.
Hannah, però, decide di non farne parola, di chiudersi in sé stessa. È consapevole che la colpa è solo sua, che il marito non ha mai mancato in niente e che, anzi, la ama come lei non riuscirà mai a fare.
Tuttavia, è proprio questo silenzio che corroderà la coppia, rendendo insopportabile la convivenza.
Michael mio insegna che la quiete può essere solo apparente, e che di sicuro non può essere conquistata con l’assenza di un confronto aperto: le parole non dette rimangono, latenti, gonfiandosi fino ad esplodere, inevitabilmente.
“Parlai a Michael dei due gemelli. Delle nostre battaglie furiose. Più tardi, a dodici anni, mi ero innamorata di tutti e due. Li chiamavo Halziz-Halil e Aziz. Erano dei bei ragazzi. Una coppia di marinai forti e fedeli, come quelli della ciurma del capitano Nemo. Parlavamo poco tra noi. Ci intendevamo a gesti o, al massimo, con qualche suono gutturale. Erano due vecchi lupi di mare che amavano poco le chiacchiere. Erano sempre all’erta, con le loro zanne bianche. Selvaggi e scuri. Dei veri pirati. Che cosa puoi sapere di tutto ciò, tu, piccolo Michael?”
Amore difficile4 – Revolutionary road, Richard Yates
Romanzo scritto da Richard Yates nel 1961, Revolutionary road verrà pubblicato in Italia nel 1964 con il titolo de I non conformisti.
Ambientato negli Stati Uniti di metà anni Cinquanta, Revolutionary road segue la vita coniugale di April e Frank Wheeler, una giovane coppia della middle class di New York con due figli.
“-Sai che cosa sei quando fai così? Sei malata, sei. E dico sul serio-.
-E lo sai che cosa sei tu?- Gli occhi di April lo squadrarono da capo a piedi. -Disgustoso sei-.
E poi perdettero il controllo: le loro braccia e gambe erano tutte un tremito, i loro volti erano deformati dall’odio, e il calore della lite li spinse sempre più insistentemente a toccare i rispettivi punti deboli, svelandogli astute vie traverse per aggirare le reciproche posizioni, rapide occasioni per cambiare tattica, fintare e ripartire all’assalto. Nel tempo necessario per tirare il fiato, la loro memoria corse indietro negli anni alla ricerca di vecchie armi con cui riaprire vecchie ferite; e così per un pezzo.”
April è un’aspirante attrice che, per dedicarsi alla cura della famiglia, ha abbandonato la propria carriera. Inappagata e repressa, accusa il marito di aver spento i suoi sogni. Frank, dal canto suo, ha un lavoro da impiegato che odia, non offrendogli nessun tipo di stimolo.
April e Frank ricordano i tempi passati, quando erano giovani pieni di gioia, interessanti, anticonformisti, diversi, speciali. Cosa è intervenuto a guidarli in una vita di abitudini e gesti che nulla hanno in sé di ribellione e originalità?
April sogna ad occhi aperti una vita differente, desidera abbandonare tutto per ricominciare con il piede giusto; così, coinvolge il marito nella folle avventura di trasferirsi a Parigi, città dove “la gente vive e sente davvero”. Saranno una gravidanza inaspettata e la riluttanza del marito a lasciare il lavoro che innescano nella donna uno stato di follia che risulterà in un’inevitabile tragedia.
Revolutionary road è la storia di speranze infrante, esistenza tanto agognate che sono andate ormai perdute. Come ricominciare? Come sentirsi nuovamente vivi?
La vita può prendere, in qualsiasi momento, una piega inaspettata, che non siamo in grado di cogliere e di gestire. Ma non è mai troppo tardi.
Il romanzo di Yates insegna come, seppur sia difficile, la soluzione sia guardare in faccia la dura realtà, facendosi coraggio per abbandonare un amore difficile la cui fiamma può essersi spenta nel tempo e non è destinata a riaccendersi.
“Perché forse ci vuole una certa dose di coraggio per rendersi conto del vuoto, ma ne occorre un bel po’ di più per scorgere la disperazione. E secondo me, una volta che si scorge la disperazione, non resta altro da fare che tagliare la corda.”
Amore difficile 5– Anna Karenina, Lev Tolstoj
Capolavoro della letteratura russa, Anna Karenina è un romanzo di Lev Tolstoj pubblicato per la prima volta nel 1877.Protagonista dell’intero romanzo, diviso in otto parti, è Anna Karenina, donna tanto bella quanto infelice. Sposata con Karenin, funzionario freddo e distaccato, incontrerà il giovane ufficiale Akeksel Vronskij: tra i due nascerà una passione travolgente.
“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo. Tutto era sossopra in casa degli Oblònskije. La moglie era venuta a sapere che il marito aveva avuto un legame con una governante francese ch’era stata in casa loro, e aveva dichiarato al marito che non poteva vivere con lui nella stessa casa. Questa situazione durava già da tre giorni ed era sentita tormentosamente e dagli stessi coniugi, e da tutti i membri della famiglia, e dai familiari.”
Nonostante la sua età, il romanzo ha una carica morale che lo rende valido ancora oggi. Anna Karenina è l’esempio più compiuto di come, all’interno di una coppia, l’infelicità può essere il risultato di un lungo processo che ha inizio nella scelta stessa del proprio partner.
Anna non è innamorata del marito, al quale rimane legata non solo per l’amore che nutre verso il figlio, ma anche e soprattutto per le norme che l’aristocrazia moscovita del XVIII secolo impone sulla società mondana.
Le stesse norme che in un primo momento impediranno alla donna di abbandonarsi all’amore illecito, che ben presto, però, sconvolgerà la sua vita, portandola infine alla tragica morte.
L’insegnamento di Anna Karenina risiede nel senso di colpa, sentimento che nasce quando la nostra coscienza non si comporta secondo gli insegnamenti che le sono stati imposti.
Spesso, ciò che spinge le persone a persistere in una vita che non le aggrada, in un amore che non provano, è la responsabilità che sentono nei confronti di un comportamento morale prescritto dalla società, della quale si teme il giudizio o la condanna.
Società che può incarnarsi negli amici, nei familiari, nei conoscenti o perfino in sé stessi. La paura dell’esclusione e della solitudine può essere un ostacolo alla piena realizzazione di sé stessi e alla felicità, incatenando in un amore difficile che non si sente proprio.
E qui, deve servire da monito: meglio la morte (in senso metaforico) o la solitudine, che può altrimenti significare l’inizio di una nuova vita?
“Come a ricompensa di tutto questo, lui ora si ritrovava solo, svergognato, deriso, a nessuno necessario e disprezzato da tutti. Sentiva che non poteva allontanare da sé il disprezzo della gente perché quel disprezzo non derivava dal fatto che egli fosse cattivo, in questo caso avrebbe potuto sforzarsi di essere migliore, ma dal fatto che lui era infelice in modo vergognoso e ripugnante. Sapeva che per questo, per il fatto stesso che il suo cuore era dilaniato, loro sarebbero stati spietati nei suoi confronti. Sentiva che la gente lo avrebbe annientato come i cani dilaniano un cane ferito che guaisce dal dolore. Sapeva che l’unica salvezza dalla gente stava nel nascondere le sue ferite.”
Se preferisci il film…
Per chi fosse interessato, per alcuni di questi libri sono state realizzate delle trasposizioni cinematografiche:
- Follia, diretto da David Mackenzie nel 2005.
- Revolutionary Road, film del 2008 diretto da Sam Mendes con protagonisti Leonardo DiCaprio e Kate Winslet.
- Anna Karenina è il soggetto di numerose pellicole; ricordiamo la più recente: Anna Karenina, diretto nel 2012 da Joe Wright con protagonista Keira Knightley.
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Studentessa di Scienze Psicosociali della Comunicazione | Lettrice assidua, Cinefila e amante del Graphic Design
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