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Pensi sia corretto andare a convivere dopo il divorzio? Sei degno di una seconda possibilità? Sei certo che l’amore esista ancora?
Spesso, ci precludiamo la possibilità di vivere una nuova storia d’amore a causa di esperienze passate che ci impediscono di credere in una seconda chance.
L’ISTAT, all’interno di una ricerca sull’argomento, ha evidenziato un sensibile aumento di divorzi in seguito alla celebrazione del matrimonio. I dati si sono quadruplicati rispetto agli anni 90′ e la maggior parte delle persone decide di vivere la propria esistenza senza un partner al proprio fianco.
L’obiettivo è fornire una serie di tips al fine di gestire al meglio questo nuovo inizio, in modo da garantirti un sostegno per la tanto ricercata serenità quotidiana.
Ritrovare te stesso dopo una separazione
Uno dei primi passi, per capire se sei pronto per una convivenza dopo il divorzio, è quello di essere sicuro di aver dimenticato il primo amore.
La riconciliazione dopo una separazione risulta essere più frequente di quello che puoi immaginare. Ripensamenti, incertezze e sentimenti repressi possono ancora essere parte di te. Prima di compiere una decisione così importante, è necessario effettuare una riflessione al fine di prendere la scelta più adatta per evitare di fare il passo più lungo della gamba.
Non avere fretta, una convivenza solitaria potrebbe essere più utile di quello che pensi. Durante questo periodo di transizione potresti pianificare di nuovo la tua vita in termini organizzativi e di tempo. Avresti la chance di ristabilire i tuoi rapporti sociali, un aspetto che magari è passato in secondo piano a causa del faticoso ruolo di marito e di padre.
Queste nuove amicizie potrebbero essere quel momento di serenità per prendere determinate decisioni con la maggior lucidità possibile.
Un lavoro d’introspezione sarebbe adatto per evitare di compiere ulteriori errori. Potresti anche capire cosa può essere più adatto a te, sia dal punto di vista sentimentale che per quanto concerne la tua vita personale.
Vita da single: la rinascita dopo il divorzio
Il divorzio è un momento caratterizzato da un’infinità di emozioni, ricordi ed esperienze vissute con l’ex. Potresti vivere un periodo di smarrimento colmo di alti e bassi, ma solo il tempo, forse ti permetterà di ricominciare da zero.
Il Pew Reaserch Center di Washington, istituto specializzato in ricerche sociodemografiche, sostiene che lo status di non coniugato sarà il prevalente.
L’uomo è un animale sociale per natura ma potresti arrivare al punto di comprendere che la vita di coppia può non essere parte di te, perciò rimanere single sarebbe in questo senso molto più appagante.
Diversi ricercatori sostengono che i single risultano essere gli individui più socievoli e sono anche coloro che si impegnano di più nel sociale.
Prendi questo nuovo inizio come un modo per ristabilire le priorità: cambia look, taglio di capelli, sentiti bello e ricordati che una ricerca compulsiva di un nuovo amore non gioverà alla tua serenità.
Potresti arrivare alla consapevolezza di essere in realtà un lupo solitario, perciò andare a convivere dopo il divorzio potrebbe essere un grande errore per la tua felicità.
Rifarsi una vita dopo la separazione: come evitare di commettere gli errori del passato
Andare a convivere: è giusto abbandonare tutto?
Le relazioni portano le persone a focalizzare le proprie attenzioni unicamente nei confronti del proprio partner, mettendo in secondo piano i rapporti interpersonali che sono stati essenziali fino a quel momento. Il medesimo scenario potrebbe verificarsi in coloro che hanno deciso di andare a convivere dopo il divorzio.
Gli individui hanno alle spalle amicizie, familiari e molto spesso figli, ai quali in un modo o nell’altro è giusto rendere conto.
Una nuova convivenza non è perciò sinonimo di noncuranza ed è corretto e responsabile, tenere in considerazione la famiglia che hai costruito.
La mancanza di un genitore potrebbe causare traumi nella crescita di un individuo, che in un futuro prossimo, si presume sarà a sua volta genitore. È sacrosanto che egli abbia l’occasione di instaurare un rapporto sano con te. Devi essere parte integrante della sua vita e magari avere così la possibilità di conoscere un futuro nipotino che è sangue del tuo sangue.
Non essere egoista e ricordati che alle tue spalle c’è sempre qualcuno che avrà bisogno di te: un figlio, un amico e persino il tuo ex sono stati fondamentali nella tua vita.
La gestione delle spese per una convivenza pacifica
I soldi, all’inizio di una nuova convivenza, vengono considerati come una problematica che verrà affrontata in un futuro prossimo ancora da definire.
L’euforia dei primi mesi potrebbe far passare del tempo prima di far fronte alla questione e spesso si potrebbe cadere nella tentazione di gestire il denaro come due individui indipendenti.
Trascorso questo periodo transitorio, preoccupazioni di gestione economica potrebbero essere oggetto di discussioni frequenti all’interno della coppia.
A causa di una struttura fortemente materialista della società in cui viviamo, dovremmo essere consapevoli che quando si presenterà il problema, ciò potrebbe essere causa di insinuazioni e accuse indesiderate.
È forse meglio mettere dei paletti sin dagli albori della nuova convivenza, dove vengono fissate delle regole per la gestione del denaro. Ma nel caso in cui considerassi il tuo compagno come “il partner della vita”, non sarebbe forse necessario condividere ogni cosa nel bene e nel male?
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Fratelli o fratellastri: convivenza forzata o nuova opportunità di vita?
La decisione di andare a convivere dopo il divorzio porta con sé i residui della relazione precedente: in questo senso parliamo di figli. Spesso capita che nel caso in cui i partner abbiano entrambi una famiglia si presenti l’occasione di instaurare una relazione domestica fra i giovani.
Il termine “fratellastro o sorellastra” è fortemente discriminatorio nei confronti dell’altro, in quanto determina col lessico, una relazione distaccata fra i due individui.
Al contrario invece il termine “fratello” oppure “sorella” stabilisce un legame molto più caloroso, dato che le stesse espressioni fanno riferimento a figure importanti all’interno del nucleo familiare.
È importante instaurare un’amicizia fra i teenager per garantire serenità e tranquillità nella vita di tutti i giorni. Andare a bere qualcosa, conoscere le amicizie dell’altro e perché no, confidare perfino paure e segreti della propria vita. Questa situazione sarebbe un’opportunità per fare nuove amicizie, imparando dall’altro qualcosa che ti permetta di diventare più maturo.
Il termine “fratellastro” o “sorellastra” perciò, è davvero utile nell’instaurare una quotidianità serena? Chiaramente la risposta risulta essere negativa. Devi essere il primo a cercare di costruire una realtà familiare solida e a considerare i “figliastri” come dei veri e propri figli, dato che gli stessi sono elementi cardine della famiglia.
Andare a convivere con un figlio che non è mio
Uno dei più grandi timori che si ripresenta in questa situazione, è sicuramente la conoscenza del figlio del nostro futuro partner.
“Se poi non gli piaccio? Non saprei di cosa parlare” potrebbero essere alcuni pensieri in grado di provocare imbarazzo nell’istante in cui la situazione dovesse presentarsi. Perché si, in queste occasioni gli adulti si comportano un po’ come teenager in preda alle prime infatuazioni amorose: insicuri di come comportarsi di fronte a una persona importante per il proprio partner.
La cosa migliore da fare sarebbe quella di educare il ragazzo come se fosse tuo, attraverso premi e punizioni che lo farebbero crescere.
Dire sempre “si” non sarebbe la soluzione ai tuoi problemi in quanto sei pur sempre una figura autoritaria alla quale bisogna portare rispetto.
Vivere il figlio del partner sarebbe un’occasione di vita. Gli stessi ex, costantemente apprensivi, dovrebbero cercare di comprendere l’importanza di questo evento, in quanto voi non verrete mai sostituiti come genitori.
L’arrivo imminente di un nuovo fratellino
La sola decisione di procreare è impegnativa, a maggior ragione, se bisogna tenere in considerazione quanto accaduto negli anni passati.
Tale situazione potrebbe suscitare pensieri contrastanti. È solito considerare questo gesto come una manifestazione di volontà in grado di determinare l’effettiva cancellazione della nostra vita passata. Un figlio, è anche un gesto d’amore nei confronti della persona amata, ed è giusto che i partner possano concretizzare questo loro desiderio.
L’amore è anche fatto di figli. È corretto assumersi le proprie responsabilità, ma al tempo stesso dobbiamo anche pensare alla nostra felicità. Se si è convinti di voler prendere una decisione simile, è opportuno seguire il proprio cuore, iniziando in questo modo un nuovo capitolo della propria esistenza.
Andare a convivere dopo il divorzio: La ricerca della felicità
Una convivenza dopo il divorzio è un passo estremamente difficoltoso in termini di emozioni, tanto che non viene presa in considerazione da molti individui. È opportuno capire se si è realmente pronti a compiere questo passo, assumendosi in tale senso tutte le dovute responsabilità e fregandosene così del giudizio degli altri.
La ricerca della felicità ci porta a compiere scelte importanti e la decisione del proprio partner è un tassello fondamentale per essere felici.
Sarai tu a capire se la persona che hai incontrato può essere il tuo nuovo amore, e perché no, questa persona diventerebbe parte della tua quotidianità: protagonista di una nuova convivenza dopo il divorzio.
Andare a convivere dopo il divorzio: Consigli per la lettura
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Mi chiamo Matteo, ho 21 anni e vivo in provincia di Varese. amo lo sport e la musica accompagna quotidianamente la mia vita.
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