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Lui non si sente pronto a convivere? Reagisci e scopri se…
Se il tuo lui non si sente pronto a convivere sei nel posto giusto. E se la causa probabile è sua madre…
Beh! Mettiti comoda! Abbiamo qualcosa per te!
Quando lui non vuole ancora convivere, e tu si!
Prendiamo come riferimento una coppia di innamorati media.
Finalmente entrambi avete un bel lavoro fisso, le possibilità economiche per lasciare il nido materno, il desiderio fare sesso in ogni angolo della casa senza che tuo fratello entri in camera per chiederti se sei stato tu a finire la carta igienica… quale migliore idea se non andare a convivere?
Ma… Lui non si sente pronto a convivere , o almeno, questa è la scusa più da ‘’uomo’’ che è riuscito a trovare.
Lo capisci da piccoli segnali: qualche discorso con gli amici sul fatto che va incontro a grandi cambiamenti, troppo grandi… oppure capisci che lui non vuole comprare casa, o ancora che tra i tanti discorsi cerca continuamente scuse per non andare a convivere.
Non so se me la sento di andare a convivere…
Tutto d’un tratto il tuo sogno degli ultimi anni, la tua ragione di vita, il motivo di tanti sforzi e sacrifici, sparisce dietro a un uomo che pensa di non sopravvivere alla madre che gli dà il bacino della buona notte prima di dormire, che gli fa trovare la colazione pronta, che prepara il pacchetto per il pranzo al lavoro…
Sai qual è la parte peggiore di tutto questo?
È che non potrai neanche dargli dell’ipocrita, del falso, dello stronzo per non sentirsi pronto a convivere con te, perché il tipo di uomo in questione non ne è assolutamente consapevole del fatto che questo sia un problema suo. Anzi.
Probabilmente penserà a te, povera fidanzata delusa, come alla pazza ansiosa che vuole correre, che vuole fare subito cose troppo da adulti.
Ti immagini già la scena, vero?
Lui non vuole convivere: psicologia pratica
No, non stiamo parlando per forza della Sindrome di Peter Pan in coppia (leggi questo articolo).
O per lo meno, non necessariamente!
Per lui il distacco è un evento lontano, che prima o poi avverrà e sarà meraviglioso e… tutto a un tratto, gli si presenta davanti una mattina di colpo, come un incubo.
Come quel giorno in cui all’improvviso si è sentito male e si è reso conto che senza sua madre non sarebbe mai stato in grado di chiamare un dottore e ha passato il resto della giornata ad aspettare il suo arrivo, sperando di non morire prima.
Purtroppo, non esistono rimedi dell’ultimo minuto per questa patologia degli omettini di casa troppo belli e intelligenti per essere rapiti da ragazze perfide arpie che non sapranno mai cucinare una lasagna come quella di mamma.
Quindi ragazze, fuori gli attributi, siate chiare!
Se il problema per cui lui non vuole andare a convivere è l’attaccamento alla madre, la situazione può essere grave, e difficile da affrontare. Può darsi che non sia pronto per la convivenza oggi, per mille ragioni: economiche, psicologiche, individuali. Oppure stai correndo troppo e ha bisogno di più tempo (aspetta la fine dell’articolo per capire cosa fare in questo caso.
Insomma, può darsi che la madre non sia esattamente il motivo, ma che il suo attaccamento sia una delle tante variabili.
Lasciarlo se non vuole convivere? O me o tua madre, scegli!
Se sei per un approccio diretto, parla chiaro e metti il tuo lui davanti ad un Aut Aut.
Scegli: vuoi andare a convivere oppure scegli di rimanere dove sei?
Accetta? Bene.
Rassegnati al fatto che per i primi mesi dovrai impegnarti a preparare il miglior piatto di pasta alla carbonara della tua vita, a farlo sentire a proprio agio e a fare tutto il possibile per non farlo pentire della scelta.
Purtroppo non ci sono leggi e garanzie del fatto che questo ‘’trucchetto’’ funzioni. Alla meglio ti troverai la madre in casa ogni fine settimana perché ‘’ci tiene a cucinare per voi’’, tradotto poi come ‘’ voglio controllare che tu non avveleni mio figlio’’.
Altrimenti, alla peggio, arriverà quel giorno in cui vi svegliate, gli prepari la colazione e ti rendi conto conto che hai assunto un nuovo, terribile, ruolo: hai preso il posto di sua madre.
E questo te lo sconsigliamo!
E se non accetta?
Magari ci sono dei passaggi intermedi, tipo che prima lui vuole andare a vivere da solo. O vuole prima far passare un po’ più di tempo per stare insieme.
Lasciate perdere*.
Nessuna ragazza deve dipendere per forza da qualcuno, nessuna ragazza è tenuta a portarsi il peso di aver strappato via il cucciolo alla leonessa, nessuna ragazza dovrebbe mai competere con una madre.
VIVERE DA SOLA NON VUOL DIRE ESSERE TRISTE.
Il futuro è imprevedibile, non impazzire per sopportare cose che non vuoi fare. Forse è giunto il momento di una scelta radicale (e qui sotto c’è anche l’alternativa più soft).
Un giorno potrà sempre arrivare qualcun altro per cui convivere vorrà dire prima di tutto convivere con la testa, con i sentimenti, con l’amore reciproco ed esclusivo.
Insomma, non demordere! Non abbatterti, e guarda avanti.
Magari è la scelta giusta.
Giulia Galli.
Studentessa laureanda in scienze Psicosociali della Comunicazione, nata e cresciuta in Brianza, dislessica con lievi problemi mentali e tanta passione per la scrittura.
NOTA DEGLI AUTORI DI CONVIVENDO.
Cosa fare se lui non si sente pronto a convivere e tu vuoi/puoi aspettare, senza mollarlo.
Giulia ti ha messo davanti a due delle possibili opzioni.
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