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Si può convivere in due case separate?
Lo sappiamo, sembra impossibile, ma la domanda è legittima: una coppia può convivere in due case diverse?
O si può convivere in due case?
Non ci stai capendo niente, vero?
Allora, ti facciamo leggere la mail che ci ha scritto Sabrina, 40 anni, Bergamo: la sua è la storia di due persone che si amano e che al momento devono convivere in due case.
Ciao, ho appena scoperto questo utilissimo blog e mi interessa molto la definizione di “convivenza parziale”: prima d’ora, non riuscivo proprio a capire quale fosse la natura della convivenza fra me e il mio fidanzato, ora sto iniziando a riordinare le idee e sono molto confusa.Spero tanto in un consiglio, perché il dubbio sulla mia relazione non mi fa più dormire la notte.Allora: io e il mio compagno abbiamo entrambi circa 40 anni e stiamo insieme da un anno. È stata da subito una storia bellissima e molto passionale e lo è tuttora, ci amiamo molto e lui è meraviglioso, un angelo. Solo che a me piacerebbe tanto convivere, ma sembra una missione davvero impossibile…La situazione è questa: io ho un appartamento in città, di mia proprietà, dove vivo da sola da molti anni con i miei tre cani. Lui ha una bella casa in campagna, a circa 30km di distanza, sempre di sua proprietà, che si è costruito poco prima di conoscerci, dove vive da solo.Da circa 6 mesi lui dorme da me praticamente tutte le notti, e ogni tanto passiamo qualche giorno a casa sua, dove ha anche appositamente recintato il giardino per i miei cani.Stiamo quindi quasi sempre insieme, un po’ da lui e un po’ da me. Più da me perché io lavoro in centro e mi sarebbe piuttosto scomodo spostarmi, mentre lui non lavora in un luogo preciso.Lui ha qualche vestito da me, ma davvero poca roba, quindi si porta le cose avanti e indietro, inoltre durante il giorno lavora da casa sua e pranza lì (con suo padre che abita lì a pochi metri).Ora, come definireste questa situazione? È una convivenza parziale? Il mio fidanzato dice che, visto che passiamo tutte le sere insieme, per lui si tratta di una vera e propria convivenza. Ma io non mi sento bene in questa situazione, sento che manca qualcosa, desidero un posto nostro da chiamare entrambi casa. Casa “nostra”. Non mia o tua. Dove condividere tutto.Anche se ultimamente abbiamo cambiato questa definizione con “casa di qua” e “casa di là”… carina come idea ma purtroppo il senso di disagio in me non cambia.Gliene ho parlato fino allo sfinimento, non troviamo un punto di accordo.In pratica, lui dice che non può abbandonare quella casa che si è costruito negli anni con tanti sacrifici (e con l’aiuto di suo padre che quindi ci resterebbe malissimo), e questo lo capisco, e dice che possiamo tranquillamente vivere insieme in due case e costruirci una vita insieme anche così.D’altra parte io mi troverei male a trasferirmi da lui perché, anche se quella casa è molto più grande e nuova e mi piace un sacco, sarei molto lontana dal lavoro (devo rientrare sempre a pausa pranzo perché ho i tre cani da portare a spasso e sfamare).Quindi, sembra proprio che l’unica soluzione sia adattarmi a questo compromesso di una convivenza parziale, a tempo indeterminato.Ma solo al pensiero mi si stringe lo stomaco!Lo amo tanto e sto benissimo con lui, mi sento amata come mai in vita mia, ma questa cosa inizia a insinuare dubbi in me e rischia di rovinare tutto… Spero in un aiuto, un consiglio, una diversa visione delle cose.Grazie mille di avermi ascoltata.
Convivere in due case, è convivenza?
Prima di tutto vogliamo ringraziare Sabrina: la tua mail non è la prima sul tema.
In questi anni tantissime donne ci hanno scritto chiedendoci se fosse possibile convivere in due case diverse, un po’ da lui e un po’ da lei. E ti possiamo garantire che sono davvero tante le coppie che si trovano in questa situazione.
La convivenza in due case separate ha sempre alcuni elementi in comune:
- Due case
- La distanza
- L’opportunità di ognuna delle due (entrambe sono belle, entrambe accoglienti, entrambe perfette, ecc.)
- Qualche vincolo (tu hai i cani, a volte ci sono dei figli, altre il lavoro, ecc.)
Come dire, convivere in due case parte sempre da una situazione complicata, più organizzativamente, che altro! 😉
Convivere in due case: cosa ne pensiamo?
Non siamo esperti di coppia. Quelli che seguono sono solo pareri personali, non professionali.
Sono come le chiacchiere con un’amica: nulla di più di uno scambio di idee.
Per risolvere piccoli o grandi problemi di coppia, consigliamo sempre di contattare dei professionisti o iniziare a leggere libri sul tema o corsi sulla coppia (come quello che consigliamo sempre di Luca Mazzucchelli, Coppia felice, che oltretutto è in offerta proprio in questo momento).
Per precisione, ho preso alcuni pezzi della mail di Sabrina e ho raccolto qualche osservazione personale.
Ora, come definireste questa situazione? È una convivenza parziale? Il mio fidanzato dice che, visto che passiamo tutte le sere insieme, per lui si tratta di una vera e propria convivenza. Ma io non mi sento bene in questa situazione, sento che manca qualcosa, desidero un posto nostro da chiamare entrambi casa. Casa “nostra”. Non mia o tua. Dove condividere tutto.
In realtà, credo sia leggermente diversa dalla convivenza parziale.
In quel caso parliamo di una convivenza saltuaria, irregolare, poco strutturata. Nel vostro caso avete semplciemente stabilito regole di convivenza non convenzionali, ma legittime, per molti versi persino normali.
Poi è chiaro, quello che scrivi riguarda l’esigenza di avere radici stabili, sentire che la casa è vostra, non tua o sua. Ma qui sotto ho aggiunto qualche nota su questa cosa.
Condividete già tutto, ma moltiplicate per due. Pensaci a questa sfumatura.
In pratica, lui dice che non può abbandonare quella casa che si è costruito negli anni con tanti sacrifici (e con l’aiuto di suo padre che quindi ci resterebbe malissimo), e questo lo capisco, e dice che possiamo tranquillamente vivere insieme in due case e costruirci una vita insieme anche così.D’altra parte io mi troverei male a trasferirmi da lui perché, anche se quella casa è molto più grande e nuova e mi piace un sacco, sarei molto lontana dal lavoro (devo rientrare sempre a pausa pranzo perché ho il cane da portare a spasso e sfamare).
Anche qui, attenzione all’uso delle parole: perchè abbandonare una “una bella casa in campagna“? Perchè non usarla nei weekend, per staccare e per cambiare aria?
Altra nota: siamo sicuri che la questione dei cani sia legata alla distanza? Possono essere separate? Anche su questo punto ho scritto una riflessione qui sotto.
Lo amo tanto e sto benissimo con lui, mi sento amata come mai in vita mia, ma questa cosa inizia a insinuare dubbi in me e rischia di rovinare tutto…
E qui sta il punto!
Stare insieme ma ognuno a casa sua
No, questo è un altro caso ancora. Qui si dovrebbe aprire un discorso a parte.
E lo faremo.
Nel caso di Sabrina parliamo di una coppia che convive, ma a turno da una parte o dall’altra.
E qui si dovrebbero aprire un po’ di domande sul vostro personale modo di percepire il convivere in due case separate.
- Come vanno le cose tra voi due, al di là di convivere in due case diverse?
- Come vi trovate in ognuna delle due case?
- Quali soluzioni avete provato a trovare per convivere in due case separate?
- Come vi organizzate nel dettaglio?
Sabrina, se ci stai leggendo, commenta qui sotto.
E come Sabrina, ci sono altri lettori e lettrici che vogliono raccontarci la loro esperienza di coppia con due case?
Convivere in due case. E se fosse una figata?
Personalmente mi viene da dire: non morirete mai di noia, di routine, o di claustrofobia!
Vivete una situazione fluida, mobile, elastica, varia.
Lo fate, ad occhio, perchè non esistono vincoli forti.
Il cane? Se vi trasferite in campagna, dove lui pranza tutti i giorni, il problema non si pone.
Anche lui si abituerebbe a vederti solo la sera. Magari sarebbe più dura all’inizio, ma anche i cani sono bravi ad adattarsi.
Se dovessero arrivare figli (situazione che spesso sblocca alcune cose), stai serena: trovereste una situazione più stabile, perché raddoppiare le cose non vale la pena, e i neonati o i bimbi piccoli hanno bisogno di stabilità (così come i loro genitori).
Se vivete in centro tutta la settimana, considera quella come la casa principale, e quella sua di campagna come quella del weekend. Lo state già facendo in fin dei conti, no? Sai quante coppie desidererebbero una situazione simile
L’aspetto intrigante è che voi convivete, ma avete due opzioni tra cui scegliere.
Come convivere in una sola casa, e non due.
Provate a personalizzare entrambe le case. Fate una scelta di arredi e personalizzazioni che vi faccia sentire entrambi a casa vostra, non tua o sua! Fate in modo di segnare il territorio dell’altro, in modo da sentirvi a casa sempre e comunque.
La sfida è psicologica: dovete sentirvi a casa vostra in ognuna delle due.
Un’altro consiglio è quello di giocarci.
Prendete un foglio di carta e raccogliete aspetti positivi e negativi di ognuna delle due case. Poi confrontatevi.
Sugli aspetti negativi, almeno per quelli che sono risolvibili, trovate il modo di risolverli con una mente aperta e un atteggiamento creativo.
Magari vi possono essere utili questi libri:
Un ultimo esercizio divertente è questo:
- Prendete un foglio
- Scrivete tutte le cose che vi piacerebbe avere, trovare, usare nella casa dell’altro
- Scrivete tutte le cose della vostra casa che pensate possano piacere all’altro.
- Ora confrontate i due elenchi
In estrema sintesi, dovete parlare della situazione in altri modi e con altri approcci: fatelo, senza cercare una soluzione, senza avere un obiettivo. Fatelo solo per il piacere di esplorare una situazione complessa, dalla quale potete e dovete trarre dei vantaggi.
Ora vediamo altre situazioni analoghe alla vostra, ma sicuramente più complicate.
Siamo sposati ma non viviamo insieme: quelli insieme, ma separati.
Ci sono tante circostanze per cui una coppia può vivere una situazione ambigua, in cui sono insieme ma sono separati.
Una di queste è quella per cui uno dei due vive e lavora in un’altra città.
Una volta ho conosciuto una coppia in cui lui viveva e lavorava in Spagna e lei in Olanda. Si vedevano nel weekend, e non erano giovincelli, ma ultratrentenni.
Questa è una situazione davvero difficile e complicata e non ci sentiamo di dare consigli.
Non essendo esperti diretti, quello che possiamo consigliare è cercare libri e articoli nel web su questi temi (abbiamo già fatto una selezione per voi:
relazione a distanza psicologia
relazione a distanza tradimento
relazione a distanza mi manca
relazione a distanza per lavoro
relazione a distanza ansia
Questo perchè stare insieme ma ognuno a casa sua spesso è una scelta obbligata, ma quando non lo è bisogna farsi un po’ di domande.
Invece, se volete una lettura veloce, abbiamo già cercato per voi. Ecco i tre testi migliori sul tema delle relazioni a distanza.
Convivenza ed esperienze strane: convivere a casa sua
Diversamente da Sabrina, che ha comunque una situazione “strana” ma regolare, sono molte le coppie in cui uno dei due vive a casa dell’altro, fino a quando quella non diventa la casa definitiva.
Ne abbiamo parlato diverse volte, in particolare:
In questi casi la sfida è diversa.
L’ospite (nel senso tradizionale del termine, ossia chi viene ospitato) deve riuscire a trovare la propria dimensione casalinga, sentirsi a casa propria, muoversi a proprio agio in uno spazio progettato, creato, costruito e cresciuto su misura del proprio partner.
Qui, si chiede un doppio sforzo:
- Chi ospita, deve accogliere, adattarsi, trasformare le proprie abitudini, trovar euna dimensione comune con il partner.
- Chi è ospitato deve adattarsi, accettare, essere flessibile, ma chiaro nelle proprie esigenze.
Lasciate i vostri commenti qui sotto, per raccontarci le vostre esperienze di convivenza non convenzionali: questo è il miglior modo per affrontare il tema di tutte le sfacettature della convivenza.
Ho aperto Convivendo.net nel 2008, per raccontare il mondo della convivenza, delle sfide quotidiane e della vita di coppia.
Nella vita sono imprenditore e libero professionista, con la passione della scrittura.
Dado dice
Io e la mia ragazza ci frequentiamo da un paio di anni viviamo in due appartamenti nella stessa piccola città. Siamo distanti 5 minuti a piedi, praticamente mi affaccio e vedo il suo palazzo. Siamo lontani tutti e due dalle famiglie di origine per motivi lavorativi. Abbiamo due mutui prima casa stipulati da pochi anni. Vi spiego meglio la mia ragazza ha comprato casa dopo qualche mese che ci siamo conosciuti perché non eravamo pronti per la convivenza subito e lei aveva dei soldi da parte da investire. Io già ho comprato da qualche anno e mi trovo benissimo a casa mia e oltretutto sono vicino al lavoro. Il mio appartamento e più grande del suo perché ha una stanza in più quindi sarebbe ottimo per una famiglia. Il suo appartamento ha un giardino grande, che io non ho, e una sola stanza matrimoniale. Ora mi chiedo come può evolvere secondo voi la cosa? . Per me potrebbe andare avanti ancora qualche anno se non vengono figli, che imporrebbero una decisione affrettata, anche perché ci vediamo quasi tutti i giorni, vacanze insieme e non sento questo bisogno di andare a convivere. Lei ogni tanto propone la convivenza ma poi ci scontriamo con la realtà e le domande. Io non vedo una via di uscita alla cosa perché abbiamo tutti e due da perdere e non siamo sicuri di fare questo passo e soprattutto come fare con due mutui stipulati da pochi anni. Mettere una casa in affitto? E se poi la convivenza non va? E soprattutto quale casa?. Vorrei qualche un consiglio grazie.