Provare a convivere: è possibile fare una prova di convivenza?
Provare a convivere è il tentativo di testare la propria coppia e valutare insieme se è il momento giusto per fare il grande passo.
Noi siamo abituati a situazioni in cui si sta per decidere di andare a convivere o si ha paura di questo passaggio, come abbiamo scritto in un paio di nostri articoli:
- Cosa fare quando lui ha paura di andare a convivere
- Pronti per andare a convivere? 10 consigli per capirlo
Ecco una storia inviata da un lettore – che vuole rimanere anonimo, e che chiameremo Massimo – e che pubblichiamo molto volentieri, lasciando a voi la possibilità di dire la vostra e venire in soccorso al nostro amico.
Parla di un periodo di prova di convivenza, un momento di Convivenza a tempo determinato e delle conseguenze che questa potrebbe avere per la sua coppia.
Secondo voi si può provare a convivere? È la domanda di Massimo.
Ciao a tutti! La mia più che una vera storia è una storia che voglio realizzare. A gennaio io e la mia ragazza partiremo per Dublino per un viaggio-lavoro della durata di circa sei mesi. Lì sperimenteremo per la prima volta un periodo di convivenza.
Amo la mia ragazza e sono felice di condividere quest’esperienza con lei.
C’è una cosa, però, che mi preoccupa: dopo il viaggio, per una serie di ragioni, non è nostra intenzione andare a convivere, preferiremmo aspettare ancora qualche anno e poi, una volta pronti per una scelta definitiva, sposarci.
Mi chiedo: è possibile provare a convivere sei mesi e poi tornare a fare i fidanzati ognuno a casa propria?
Non c’è il rischio che la cosa crei scompensi negativi alla coppia? Che si rompano certi equilibri? Francamente io non me la sentirei di andare a convivere subito e non credo questa sia una colpa.
Ma d’altra parte non voglio assolutamente rinunciare all’esperienza di viaggio con lei e provare a convivere per questi magici sei mesi.
Chiaramente non ci sono risposte valide per tutti, più che altro vorrei avere un’opinione o magari sentire l’esperienza di qualcuno che si è trovato in situazioni simili. Grazie.
Domanda interessante, caro Massimo!
Aldilà della bella esperienza che sicuramente vivrete, ai ricordi che vi porterete dietro, agli album fotografici che arricchirete di immagini insieme e alle valigie di souvenir, cosa porterete con voi a casa?
Quale sarà il passaggio successivo?
Dobbiamo ammettere che questo aspetto non l’avevamo ancora indagato.
Potremmo chiamarla “Convivenza a tempo determinato”, per non invocare la “convivenza precaria”, che evoca ben altri scenari e ci piace il concetto di provare a convivere.
Sicuramente esperienze di questo tipo colpiscono la relaizone di coppia, le danno una marcia in più, la trasformano in modo radicale e unico.
E sicuramente hai intuito correttamente: dopo le cose non possono più essere le stesse.
La nostra domanda è: e se iniziaste già a pensare al dopo? E se la partenza prevedesse già la fase successiva?
Potreste in questi sei mesi valutare tutte le opzioni al vostro rientro, contattare amici e contatti per cercare un posto dove andare a convivere, e quindi non solo provare a convivere!
Questa fase temporanea, come tutte le fasi di passaggio è un’ottima occasione per capire come funziona la vostra coppia, come vi relazionate, come vivete il vostro equilibrio e immaginare cosa accadrà in futuro.
Potrebbe essere un’occasione per conoscervi più profondamente e consolidare il vostro rapporto.
Foto: Graeme Weatherston & Samurai
Articolo originale pubblicato il 6 Gennaio 2011 alle 09:00
Ho aperto Convivendo.net nel 2008, per raccontare il mondo della convivenza, delle sfide quotidiane e della vita di coppia.
Nella vita sono imprenditore e libero professionista, con la passione della scrittura.
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