Nelle scorse due settimane ci è capitato ben quattro volte che ci trovassimo in una situazione di questo tipo.
Una coppia di amici viene a casa nostra, oppure si parla di casa, arredo, acquisti. Solitamente lei nota alcuni aspetti che nè lui, nè il sottoscritto notiamo. Io perchè ci sono abituato, vedo tutti i giorni quelle cose, le ho scelte e ormai, quasi, non ci faccio più caso. Lui, perchè da buon uomo – escludiamo la categoria degli architetti, designer e arredatori, non per chissà quali pregiudizi, ma semplicemente per ovvie ragioni che capirete a brevissimo – non interessa di questo aspetto.
Tutte le coppie che animano la nostra storia hanno alcune caratteristiche in comune:
1. Sono insieme da un bel po’
2. Stanno bene insieme
3. Appartengono ad una delle diverse sfumature con le quali abbiamo dipinto la Convivenza Parziale
La storia prosegue con un sorriso da parte di lei, che guarda il partner con sguardo dolce e gli chiede “E noi, quando mettiamo su casa?”.
Ci sono diverse alternative. C’è quella che sottolinea che le piace casa nostra, quella che nota come le soluzioni che abbiamo adottato siano a misura d’uomo (essere umano, non maschio!), quella che osserva l’armonia, l’altra i tessuti… insomma, le variazioni sul tema sono molte, ma sono tutte accomunate da una frase che indica il desiderio di un passaggio, di un salto.
Altro elemento comune: nessuno degli scambi che ho in mente genera ansia, tensione, risate isteriche da parte di lui, nessuna reazione negativa. Anzi…
E mi tornano in mente altri eventi analoghi, qualcosa che mi è accaduto quando ero al loro posto…
Fatemici pensare bene… Mi rileggo un paio di post (tra cui quello di lunedi: Lo spazio e le sue conseguenze) da cui sono partito con questa riflessione.
Ho aperto Convivendo.net nel 2008, per raccontare il mondo della convivenza, delle sfide quotidiane e della vita di coppia.
Nella vita sono imprenditore e libero professionista, con la passione della scrittura.
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