Cosa trovi in questo post
La scorsa settimana abbiamo provato ad entrare in un tema caldo: la condivisione del tempo e degli interessi nella coppia. Alessandra (leggi il post) ci raccontava di una difficoltà che sta minando il suo rapporto di coppia: la sera, tornati a casa, dopo cena, ognuno si rintana in un proprio mondo (che qui generalizziamo con “il proprio hobby, il proprio interesse”), con scarsi scambi di comunicazione. Ognuno sta per gli affari propri.
Stavamo già riflettendo su questo aspetto, pensando soprattutto ad alcune coppie di amici (identiche a tutti gli amici di tutti i nostri lettori) che, come vuole la natura, possono essere di diversi tipi.
1. Coppie simbiotiche. Condividono al 100% tutti gli interessi, senza alcun tipo di scarto.
2. Coppie complementari. Condividono parte degli interessi e ognuno dei due si lascia trasportare dagli interessi e dalle passioni dell’altro, mantenendo però delle distinzioni.
3. Coppie simmetriche. Ognuno ha i propri interessi che non vengono in alcun modo condivisi con il partner.
4. Coppie apatiche. Nessuno dei due ha particolari interessi e non hanno interessi condivisi.
Escludendo le ultime, che riescono al massimo a pianificare un sabato pomeriggio in un centro commerciale (no, non per fare la spesa perchè in settimana non hanno tempo, ma perchè altrimenti non farebbero nulla di diverso), le altre tre rappresentano anche possibili fasi di evoluzione della coppia, in cui ognuno di noi può passare in diverse fasi sia della propria esistenza, sia del ciclo di vita della coppia stessa.
Tutti abbiamo esperienza di una compagna di classe o di qualche amico che iniziavano ad uscire col nuovo partner e nel giro di poche settimane si trovavano catapultati negli interessi di questo. Chi non si è sentito raccontare da un’amica quanto sia appassionante il rafting, come sia entusiasmante la ceramica giapponese e quanto sia divertente il corso di latino-americano cui ci si è iscritti (“sai, lei è già ad un livello avanzato, io sto solo imparando!”). E’ normalissimo, ed è solo la fase iniziale di uno dei possili primi tre stadi.
Abbiamo provato a visualizzare cosa accade ad una coppia in merito alle esperienze sia individuali sia comuni. E ci è venuta in mente questa immagine.
Ci vorrà un po’ per sviscerare tutti gli aspetti. Iniziamo con la descrizione delle aree, per poi passare in un secondo momento alle frecce.
1. Esperienze individuali
Ognuno di noi nel momento in cui entra in una coppia ha alle spalle esperienze e interessi personali. Si tratta del bagaglio individuale che ognuno porta con sè e che spesso rappresenta il motivo per cui l’altra persona si innamora di noi (e, ovviamente, viceversa). Sono caratteristiche, passioni, interessi, modi di leggere la vita, approcci, ecc. Ci mettiamo tutta l’individualità possibile ed immaginabile.
Alcuni, quando si mettono in coppia (ancora più quando convivono), tendono a dimenticare o tralasciare i propri interessi. In alcuni casi si tratta di un cambiamento fisiologico (non puoi più uscire tutte le sere e fare le 4.00 con gli amici, ovviamente), in altri casi si può trattare di un cambiamento doloroso che deve avere, come controparte, almeno qualche guadagno, altrimenti sarà una sorta di ferita che non si rimarginerà.
2. Esperienze condivise
Le due esperienze individuali possono avere una sovrapposizione e possono essere di due tipi: acquisite (diremmo l’area 2) oppure costruiti (area 3).
Le esperienze acquisite rappresentano interessi che vengono ereditati dal partner (l’esempio di poco fa): passioni di uno che vengono condivise anche dall’altro.
I livelli di condivisione in questo caso possono essere differenti: sta all’intelligenza di ognuno trovare il giusto livello di coinvolgimento (che va da zero a tutto) e il buon senso di provare almeno una volta se ci si può appassionare a qualche interesse altrui, per poter trovare un terreno comune.
3. Esperienze Condivise Strumentali
Le esperienze costruite sono aree che la coppia sviluppa autonomamente, come strumento per stare insieme, per superare difficoltà, ecc. In tal senso sono strumentali (e poi vedremo anche perchè): servono per la coppia, non per gli individui.
Le esperienze costruite possano nascere dal caso (amici ci coinvolgono in qualcosa e da quel momento coltiviamo quell’interesse), dal bisogno di superare una difficoltà (ci si iscrive ad un corso di cucina per svecchiare le proposte per la cena), per curiosità (ad entrambi viene voglia di iscriversi in palestra o ad un corso di massaggio shiatzu) e per mille altre ragioni.
Sia le esperienze in comune che quelle strumentali sono INDISPENSABILI per far crescere la coppia e far provare nuove esperienze, ampliare le conoscenze e le capacità pratiche, per creare momenti di condivisione e intimità. In poche parole, per far crescere le due persone.
4. Aree di crescita
Lev Vygotskij (si legge Vigotzchi) parlava di Zona di Sviluppo Prossimale riferendosi ad un gap, uno scarto tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale. Riferendosi al rapporto tra bambino e adulto (ma che possiamo estendere a esperto vs. non esperto), Vygotskij e sottolineava come esistesse uno spazio in cui poter agire, sperimentare, crescere con il supporto di altre persone e spiegava così come il bambino apprende mediante l’interazione con l’adulto.
Senza banalizzare un concetto di portata fondamentale, potremmo vedere anche nella coppia questo spazio di sviluppo prossimale, come un’area in cui ognuno dei due trova spunti per crescere, evolvere, superare i propri limiti e passare allo stadio evolutivo successivo.
E’ sicuramente vero che questo spazio può essere riferito ad esperienze esterne alla coppia, che spesso sono di fondamentale importanza per l’individuo, ma a noi interessa cosa avviene nella coppia, quindi ci concentreremo sulle esperienze condivise che portano ad una crescita degli individui e della coppia.
5. Aree critiche
Si tratta di limiti individuali, paure, fobie, blocchi, resistenze. Piccoli o grandi fardelli che ognuno di noi si porta dietro dalle precedenti esperienze e che hanno un solo scopo (quando ovviamente è possibile): far crescere l’individuo, portarlo ad uno stadio evolutivo successivo, gettargli la sfida di essere superati.
E’ vero, molti sono convinti che le persone non cambino e che ad una certa età non sia possibile superare i propri limiti, esplorare nuovi campi d’esperienza, vivere nuovi modi di vedere le cose.
Niente di più sbagliato. La vita è bella se ad ogni sfida proviamo a dire si e, almeno, ci proviamo! altrimenti è abbastanza inutile e noiosa.
Le aree critiche, come i può notare dall’immagine, riguardano l’individuo e sono sfide che deve superare per se stesso, per crescere, per fare un passo avanti.
6. Esperienze individuali non condivise
Ovviamente la coppia non è onnivora: esistono esperienze esterne ad essa! Il lavoro, gli amici non in comune, certe esperienze e interessi che ognuno ha e che non coinvolgono direttamente il partner.
Si tratta di un’area indispensabile (anche perchè spesso è portatrice di stimoli che vanno ad agire anche sulla zona di sviluppo prossimale, e quindi portano qualcosa di più alla coppia stessa) ma, allo stesso tempo, di una zona pericolosa, in grado di inghiottire l’individuo, con le conseguenze che possiamo immaginare.
Nel prossimo post (dateci il tempo di scriverlo), vorremmo considerare due aspetti di questo modello:
1. Il rapporto tra le varie aree
2. La crescita (o l’involuzione) di ognuna di esse e gli effetti sulla coppia.
Successivamente proveremo a cercare qualche soluzione pratica per conciliare questi aspetti (anche in risposta alla richiesta di Alessandra).
E abbiamo anche trovato una sorpresa finale che chiuderà il cerchio con un esempio ironico degli interessi nella coppia!
Insomma, non vi resta che seguirci, almeno per qualche altro post.
Ho aperto Convivendo.net nel 2008, per raccontare il mondo della convivenza, delle sfide quotidiane e della vita di coppia.
Nella vita sono imprenditore e libero professionista, con la passione della scrittura.
TERRY dice
ALL’INIZIO DI UNA RELAZIONE SI RINUNCIA SENZA FATICA AI PROPRI INTERESSI PERCHE’ SI PROVA UN’ATTRAZIONE SPECIALE PER TUTTO CIO’ CHE E’ NUOVO. COL TEMPO DOVER RINUNCIARE PER NON SOTTRARRE TEMPO (SENSO DI COLPA) O PERCHE’ VIENE IMPOSTO DIVENTA SEMPRE PIU’ INSOPPORTABILE E QUINDI CAUSA DI LITI.
COME SI PUO’ DETERMINARE SENZA SENSI DI COLPA QUANTO TEMPO E QUANTE ENERGIE ANCHE ECONOMICHE POSSIAMO RISERVARE A NOI STESSI FUORI DALLA COPPIA?