Mai stati allo stadio? Odiate il calcio o, perlomeno, non ve ne può fregare di meno? Siete persino infastiditi dal tempo che giornali e televisioni investono nell’inseguimento di 11 milionari in calzoncini corti che corrono come ossessi per novanta minuti e rotti? Anche voi avete l’impressione che milioni di italiani seguano ogni settimana le vicissitudini di decine di piccoli delinquenti che all’oratorio o in strada, o in qualche campo sportivo malfamato giocavano a calcetto e oggi sono pagati per continuare a farlo?
Bene per noi è lo stesso.
Qualche tempo fa, un amica (mitica Mariuccia!) ci ha offerto due biglietti per la tribuna vip della partita di ieri e abbiamo colto l’occasione per un’altra prima volta: la prima volta allo stadio! (Clicca qui per scoprire quale partita abbiamo visto).
Totalmente a digiuno (eccetto qualche lievissima infarinatura su alcuni nomi, solo perchè sono spesso testimonial di qualche prodotto commerciale) di qualsiasi nozione calcistica, con l’entusiasmo infantile di vedere come sono dal vero nomi che ricordiamo solo una volta ogni due anni (per gli europei o e i mondiali), ci siamo tuffati in quest’avventura.
Il calcio in sè non ci ha fatto strappare i capelli. Forse la partita era anche un pò noiosetta (così dicono gli esperti, ad esempio sulla Gazzetta), salvo un paio di azioni interessanti. Per l’atmosfera, il casino, la folla, la follia del rito collettivo sono assolutamente uniche.
La prima sorpresa è l’odore dell’erba: anche ad una distanza considerevole (certo non eravamo sul terzo anello!), ogni tanto senti l’odore dell’erba. Non ti può ricordare certo i campetti dove per due o tre volte hai giocato per sbaglio a calcio: quelli erano completamente desertici e polverosi! Ma rimane una bella sensazione.
Fanno effetto anche le esplosioni di entusiasmo delle curve di ultrà! I botti, le esplosioni che sembrano tirare giù mezzo stadio, le fiammate rosse che ogni tanto illuminano gruppetti di 10 o 15 tifosi affumicati. I cori assolutamente incomprensibili per chi non li conosce. I commenti e il modo teatrale di declamare i novelli gladiatori. I commenti sui cambi di giocatori.
Lei ci è rimasta male quando si è accorta che non c’era il commento alla partita (no comment! anch’io sono disgustato!) ma il tutto crea una scena quasi di religioso silenzio (se non sei tra gli ultrà) che allontana i rumori delle curve, quasi di mistica attesa religiosa della prossima azione (e in alcuni casi di sonnolente attesa!!!).
E poi la telecamera al centro del campo, sospesa dai quattro cavi (esiste un post che spiega tutto: qui) che gira nell’aria. Ci siamo sempre chiesti come facessero a riprendere così da vicino certe azioni e già immaginavamo super zoom e complicate sincronizzazioni tra diverse telecamere. E invece c’è questo giocattolino che svolazza a destra e manca su tutto lo stadio! E’ davvero curioso.
Infine, il buffet. Ti accorgi che i rozzi sono davvero dappertutto. Eleganti, semi-sportivi, in giacca e jeans, o in abbigliamento pseudo casual ricercato, i boari sono sempre boari: spingono, si incazzano, hanno fretta di raggiungere il proprio posto, sono arroganti e maleducati e ti accorgi che sarai pure sulla tribuna dei ViP, ma in realtà di veri ViP eleganti e civili ne trovi davvero pochi.
E il calcio? Perchè vi aspettavate una blog-cronaca completa e dettagliata? Figuriamoci! Difficile descrivere il piacere di esultare per qualsiasi goal in qualsiasi porta: non sapevamo nemmeno chi tifare… la monetina aveva promosso il Milan, ma Lei – vuoi per una passione viscerale per quel fusto di Buffon, ha deciso di tifare Juve. Ma alla fine, saltavamo per ogni goal. E forse, il bello è proprio questo!
Ho aperto Convivendo.net nel 2008, per raccontare il mondo della convivenza, delle sfide quotidiane e della vita di coppia.
Nella vita sono imprenditore e libero professionista, con la passione della scrittura.
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